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Greco di Tufo: il nettare dorato dell’Irpinia

Tra i tanti vini prodotti in Campania, spicca per qualità e gusto il Greco di Tufo.

Questa bevanda dal sapore intenso è prodotta in diversi paesi della provincia di Avellino; tra questi annoveriamo: Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

Inoltre esistono due varianti di questo prezioso alcolico, il Greco di Tufo Bianco e il Greco di Tufo spumante.

Greco di Tufo: la storia dell’antico Aminea Gemina

Le origini di questo vino risalgono al I secolo a. C. Prima testimonianza del Greco di Tufo è un affresco pompeiano sul quale è riportata la dicitura “vino Greco”. Diffuso sulla pendici del Vesuvio, in seguito arriva in provincia di Avellino, dove riceve la denominazione attuale.

Noto anche come Greco del Vesuvio, pare che l’antico nome della bevanda fosse ‘Aminea Gemina’, per via dei grappoli doppi che caratterizzano l’uva. Sulla sua storia si sono espressi anche filosofi illustri, come Aristotele; quest’ultimo riteneva che il vitigno delle Aminee fosse originario della Tessaglia, la terra dei colonizzatori greci. Successivamente il vitigno fu portato ad Avellino dai Pelagsi, nel I secolo a. C.

Altre testimonianze della storia del Greco del Vesuvio sono presenti negli scritti di Catone, Virgilio, Varrone e Columella.

Nell’800 la diffusione di questo vino aumenta in maniera importante, questo sviluppo seguì la scoperta dei giacimenti di zolfo di tufo. Per di più, la costituzione della prima ferrovia irpina rafforza la produzione e la diffusione del prodotto.

La bevanda risulta particolarmente indicata per una cena a base di pesce, oppure da abbinata a formaggi non stagionati e molli e al classico risotto ai funghi porcini. Inoltre, nella tipologia spumante, può essere servito come antipasto assieme a prosciutto e salumi.

La ricca storia del Greco di Tufo è piena di riferimenti. Il filosofo Plinio il Vecchio ne tesseva le lodi, asserendo che questo vino fosse così pregiato che nei banchetti veniva versato un’unica volta. Il Greco di Tufo, il nettare dorato dell’Irpinia, famoso per il gusto intenso e per la colorazione che lo contraddistingue è ad oggi un prodotto pregiato dell’enologia campana.