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Come connetterci con le persone intorno a noi

Oggi siamo diventati finalmente consapevoli che possiamo avere successo, se lo vogliamo. Ma la vera  domanda è: quanto possiamo arrivare lontano da soli? Qualsiasi progetto o sogno vogliamo realizzare, prima o poi avremo bisogno degli altri. Ti è mai capitato di sentirti entusiasta perché hai un grande sogno di vita e poi quando arriva il momento di parlare della nostra visione con qualcuno per coinvolgerlo con noi, ti rendi conto che non hai ottenuto l’effetto che speravi e che magari questa sua “non reazione” ti ha portato ad abbandonare il tuo desiderio di portarlo avanti?

Quindi come possiamo influenzare le persone intorno a noi e condividere un sogno o un progetto insieme?

Diversi decenni fa e prima dell’avvento di internet, in America un ministro dell’educazione appena eletto aveva tenuto discorsi partecipando a serate in suo onore, ricevendo applausi e congratulazioni per la carica raggiunta. Ormai era passato oltre  un anno dall’elezione e un giorno, mentre era alla sua scrivania, si guardò intorno e notò che tutto quel frastuono iniziale dalla sua nomina non aveva portato a nessun reale cambiamento all’interno del suo Ministero. Aveva la nave, aveva l’equipaggio e lui era il Capitano, stavano navigando senza una rotta precisa da seguire e guidati solo dalla corrente. Così cominciò a domandarsi come poteva coinvolgere i suoi funzionari in un nuovo progetto e allo stesso tempo portare nuova linfa al ministero?

Ne parlo con la moglie, la quale gli fece notare che tutti al ministero, compreso lui, avevano perso di vista la passione ed avevano dimenticato soprattutto il perché aveva intrapreso la carriera diplomatica. Gli consigliò, quindi, di riprendere il lavoro con delle Azioni Nuove, che ricordasse loro l’importanza di ciò che facevano.

Così il ministro seguì il consiglio della moglie e ritornò nelle scuole, ascoltò i ragazzi ed i professori, insomma “scese in campo” e questo gli fece ricordare la ragione per cui faceva quel lavoro: la passione per l’istruzione.

Non solo, con questo esempio riuscì anche a portare nuovo vigore ed entusiasmo al ministero. Le azioni del Ministro erano riuscite a trasmettere molto di più di quanto avrebbero fatto noiosi ed interminabili discorsi. Era riuscito a far riaffiorare il desiderio di lavorare avendo uno scopo comune.

Oggi siamo nell’era digitale e abbiamo il vantaggio, rispetto al passato, di poter comunicare con più persone in breve tempo. L’errore che continuiamo a ripetere nel nostro modo di comunicare oggi è quello di rappresentare solo il nostro punto di vista e la nostra prospettiva: una comunicazione unilaterale e senza interazioni che rappresenta l’opposto del suo significato originale: comunicare dal latino significa mettere in comune.

Pensiamo a quando mettiamo un post sui Social, cosa ci aspettiamo che accada? Abbiamo comunicato il nostro pensiero la reazione sarà un “like” e un “mi piace” e qualche commento. L’interazione finirà così come è cominciata, il potere ed il significato del messaggio perderanno di efficacia  ed avremo ottenuto solo la conoscenza parziale e superficiale delle opinioni delle persone.

Influenzare gli altri significa comprendere cosa realmente desiderano e trovare la soluzione in grado di portare beneficio ad entrambi, come il nostro ministro che è riuscito a risvegliare il desiderio nei cuori dei suoi collaboratori.

La vera influenza non è quella di essere astuti, ma è quella di essere intuitivi riuscendo a mettere insieme le persone e condividerne gli stessi interessi.

Per concludere, se vogliamo che le persone agiscano con noi, saremo bravi ad influenzarle solo se sapremo arrivare in fondo ai loro desideri più profondi.

Antoine de Saint-Exupéry diceva “L’essenziale è invisibile agli occhi”.

E tu, conosci i desideri più profondi delle persone intorno a te?