Maradona il tributo della città di Napoli al D10s.
Una città insonne, una città in subbuglio mossa dall’amore viscerale per chi ha scritto la storia del calcio e non solo. Napoli si sveglia sperando sia stato solo un brutto sogno. Maradona è morto e accettarlo è tuttora un boccone troppo amaro da digerire.
Ma stanotte, c’è stato chi quel dolore lo ha convogliato e trasformato in arte, rendendo ancora più eterno, se fosse possibile, l’uomo e il mito.
E’ il caso di Genny Virgilio maestra presepiaio, ha omaggiato Maradona, con una statuetta che rappresenta ” El pibe” con le ali, la maglia azzurra del Napoli , lo scudetto e sul braccio sinistro la fascia da Capitano. Lo scatto è apparso sul profilo instagram di Genny Virgilio e in didascalia questa frase ” Vola in alto ciao grande”.
Oggi alle 14,30 a San Gregorio Armeno, ci sarà un flashmob dei maestri presepiai, dalla Bottega dei fratelli Capuano a tutti gli altri che offriranno un loro contribuito per Diego Armando Maradona; ogni maestro artigiano porrà nella strada di San Gregorio Armeno, statuine che ritraggono il campione, anche quelle che erano già state create negli anni d’oro degli scudetti del Napoli, all’epoca di Corrado Ferlaino.
Gli artigiani napoletani come tutto il resto della città di Napoli, sono sempre stati legati alla figura di Maradona, considerata senza alcun dubbio simbolo non solo della cittadina Partenopea, ma dell’appartenenza, della napoletanità nel mondo, un legame indissolubile visto e rappresentato anche nello stesso presepe partenopeo degli artisti di San Gregorio Armeno.
Una notte buia, che pian piano cerca in se stessa la luce giusta per rendere giusto onore all’uomo che ha poeticamente mescolato alla sregolatezza un genio senza pari.
Il Sindaco Luigi De Magistris, inoltre ha rilasciato una dichiarazione ieri sera a sky sport , scaldando un po’ il cuore dei tifosi ” Abbiamo decretato il lutto cittadino e abbiamo deciso di intitolare lo stadio San Paolo a Diego Armando Maradona.Io Diego l’ho conosciuto e ho avuto l’onore nel 2017 di dargli la cittadinanza onoraria. Nella sua genialità gli è stato perdonato tutto, è un argentino napoletano. Lui era in grado di unirci tutti. Sono vicino allo stadio, resteranno le luci accese in un momento così buio del nostro Paese e del mondo intero”.