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Misure covid e festività: qual è il centro del dibattito?

La penisola scalpita all’idea di sapere quali saranno le misure anti covid per le festività prese dal Governo, valide a partire dal prossimo 4 dicembre. Gli italiani stanno per vivere un Natale che si presenterà come un’esperienza di cui sicuramente fino ad ora non si era avuta la benché minima idea.

Al momento si prevede di mantenere comunque una divisione dei territori in base alla gravità della situazione dei contagi nelle diverse regioni, quindi ciò che è nell’aria non prevede una sorta di “neutralizzazione” in questo senso.

Sembra che vi sia l’intenzione di adottare un dpcm che valga dal 4 dicembre fino ai giorni in prossimità delle festività natalizie, e poi uno che riguardi nello specifico proprio i giorni rossi da calendario.

D’altronde l’intenzione di questo governo è quella di ridurre quanto più possibile gli assembramenti, ma di permettere il movimento nella misura in cui questo possa generare valore economico. Sono mesi che si sentono gli stessi discorsi, la priorità è trovare l’equilibrio tra la salute pubblica e quella dei mercati!

Da un lato il governo cerca di inseguire l’equilibrio sul suo filo invisibile tra le varie forze in gioco, dall’altro la tragedia su cui è superfluo spendere ulteriori parole in questa sede, poi ancora gli italiani che desiderano a tutti i costi vivere un Natale normale, poter andare nei centri commerciali, e fare come se nulla stesse accadendo intorno, proprio com’è stato per i mesi che ci hanno fatto rimbalzare tra la prima e la seconda ondata.

Anche se poi la verità è che non è possibile fare come se nulla stesse accadendo, maggiore è la forza impiegata per far finta di non vedere, più sarà grave l’impatto dell’effetto boomerang di questa vicenda.

Pur dovendo ammettere che non si conosce quale sarebbero state le sorti delle scuole, degli ospedali, dell’amministrazione e della sanità con un altro governo o con altre risorse – dovendo dunque riconoscere all’attuale amministrazione nazionale le forze impiegate per contrastare al meglio la situazione di emergenza sanitaria attuale – una considerazione va fatta.

L’italiano è sempre stato un cittadino indisciplinato, un cittadino che sa dare tanto ma che sa anche rinunciare poco. E tutto quello che accade nell’amministrazione di una società, piaccia o no, è il riflesso della società stessa.

Oggi, 24 novembre, con una pandemia mondiale in corso, uno dei temi è quello di allungare o no l’orario di coprifuoco per i giorni di Natale e capodanno. Come se questo potesse restituire il fatto non aver avuto la possibilità di vedere i propri cari in un momento importante, di poterli assistere, o semplicemente di potersi vivere nel rispetto del bene comune “salute”. Quanto vale una convenzione?

Vi sono momenti di “niente per nessuno”, talvolta accompagnati da sgradevoli teatrini dei millantatori del rigore assoluto, che poi attraverso le loro sceneggiate sono i primi a dar dimostrazione di tutto ciò che un rappresentante delle istituzioni, soprattutto in un momento così delicato, non dovrebbe fare.

Ma tornando alle notizie e alle probabili prospettive per le nuove misure, com’era prevedibile da un quadro generale, sarà consentito fare shopping, prevedendosi anche una fascia oraria più ampia per permettere un minore affollamento di persone.

I centri commerciali potranno stare aperti nel fine settimana e nei giorni festivi, consentendo le entrate in maniera contingentata, come pare sia previsto fare anche per strade e piazze.

Fortemente raccomandato non stare più di 5/6 persone nella stessa casa nei giorni di Natale, e la possibilità di spostarsi sarà rapportata in base alla gravità dell’emergenza nella regione di riferimento. Il coprifuoco attualmente alle 22 in tutta Italia potrebbe essere spostato alle ore 23 o addirittura alle 24 in alcuni giorni.

Non cambiano le direttive per quanto riguarda eventi all’aperto come nelle piazze, né per feste private. Nella sostanza, da un punto di vista burocratico, l’obiettivo dei vari presidenti di regione è quello di far retrocedere tutte le regioni da zona rossa alla zona arancione e così via, per arrivare al 4 dicembre con la maggior parte delle regioni in zona gialla.

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!