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Le streghe svolazzano tra le nuvole del cielo di Firenze

Si è toccato il fondale, luogo macabro e oscuro, non c’è ombra di luce che penetri nelle profondità, lì regna tutto ciò che è lugubre e raccapricciante, uno spazio non adatto ai “deboli di cuore“. È il tuo nuovo spazio, ti piace Benevento? Le profondità sono lerce ed indecenti, preferisci sostare qui ancora per un po’? Sei già stato abbastanza, ora è il momento di cambiare aria, è il momento di reagire, è il momento di ricevere quella spinta verticale, secondo il principio del caro Archimede, dal basso verso l’alto per poter raggiungere la superficie e mostrare a tutti di che “pasta sono fatte” le streghe.

È tempo di dimostrare la propria potenza e il merito di aver conquistato la promozione in Serie A, dopo un’ascesa incredibile e la vetta raggiunta. E quale migliore avversario in questo momento se non la Viola? Alla sua Firenze ha fatto ritorno Cesare Prandelli e cominciare col piede giusto è stato il suo obiettivo principale, ma non è stata una sfida banale. Di fronte, infatti, si è ritrovato il Benevento di mister Inzaghi, ferito nell’orgoglio successivamente la cocente sconfitta casalinga nello scontro diretto con lo Spezia e dopo aver racimolato sei punti nelle prime sette uscite di Campionato; le streghe erano, dunque, bramose di primeggiare e di vincere, per conseguire il loro fine iniziale, la permanenza in Serie A anche nella prossima stagione.

La Fiorentina doveva ritornare se stessa, le condizioni erano differenti ma ciò non comportava immediatamente dei netti cambiamenti, difatti lo si è visto. Cesare Prandelli ha qualche ruga in più, ma lo stesso entusiasmo di allora; ha tentato di sfruttare proprio questa commozione intensa dell’animo per superare le streghe, ma non è stato sufficiente. D’altro canto il Benevento non aveva nessuna intenzione di insaccare la sesta sconfitta stagionale e il riscatto è stata la meta a cui giungere, per scovare nuovamente l’identità della compagine e riportare la serenità in casa giallorossa. Entrambi i club, comunque, avevano necessariamente bisogno di punti veramente preziosi, per allontanarsi dalla zona bassa della classifica, alla fine a spuntarla, però, sono stati i sanniti.

Per quanto riguarda le formazioni, Pippo Inzaghi ha confermayo il 4-3-2-1, anche costretto a causa dell’assenza per squalifica di Caprari. Tra i pali una delle poche certezza della formazione campana, Montipò, sulla fascia destra l’eterno Christian Maggio e sulla corsia mancina Barba; nel cuore della difesa domina la coppia, ormai fissa, Glik-Caldirola. Indisponibili Tuia e Volta, sulle fasce si candida per una maglia da titolare anche Letizia. A centrocampo mister Inzaghi è già a conoscenza di chi schierare prima di scegliere la formazione: Hetemaj, Ionita e Schiattarella, titolari certi anche per le pessime condizioni fisiche di Viola.

Nelle ultime settimane, il reparto offensivo delle streghe non è stato così efficace, ed è per questo che mister Inzaghi ha apportato delle modifiche in attacco: sarà presente Sau, in una nuova posizione, più arretrata, in veste da trequartista alle spalle dei due attaccanti di riferimento, Gabriele Moncini e Riccardo Improta. Un atteggiamento tattico che ha consentito di passare indifferentemente al 4-3-2-1 e al 4-3-3 in base all’andamento del match. Iago Falque non ha giocato, inoltre, a partita in corso è entrato il nuovo bomber della nazionale peruviana, Lapadula.

Serviva una prova di forza ed essa è giunta: successo esterno fondamentale del Benevento, che sul rettangolo verde del “Franchi” ha battuto la Fiorentina 1-0, fatale la rete di Improta, scavalcando in classifica proprio i padroni di casa. Numerosi sono stati i giorni, i quali hanno tenuto lontano Prandelli dalla sua amata panchina viola. Eppure la prova dei gigliati è stata davvero deludente, i tifosi volevano una svolta, che però non è ancora arrivata e così una sola rete, quella decisiva, punisce la Fiorentina. Il nuovo allenatore lombardo muta il volto della sua squadra, disegnando un 4-2-3-1, con a centrocampo Amrabat e Duncan, Kouame sulla corsia destra e Vlahovic come attaccante. La bizzarra decisione di Prandelli ripaga, anche perché la sua Fiorentina parte benissimo, assumendo fin da subito un atteggiamento aggressivo, con le streghe chiuse nella loro metà campo. I ritmi, però, non riescono a salire e le occasioni insidiose scarseggiano sia da una parte che dall’altra.

Nella seconda frazione di gara, a sorpresa, le streghe passano a condurre con la rete di Improta, il quale si avventa sul pallone dopo un errore della retroguardia avversaria ed insacca la sfera in rete. La reazione della Fiorentina arriva, ma gli uomini di mister Prandelli non concretizzano le potenziale occasioni da gol ricevute e non trovano il pari. Il Benevento sfiora spesso il raddoppio, mentre i Viola vanno vicino al gol soltanto nel finale con Vlahovic, ma il risultato resta invariato sino alla fine dei giochi. I sanniti interrompono, dunque, la striscia di quattro sconfitte consecutive e mister Inzaghi ritorna a trionfare, “inguaiando” il ritorno in panchina di Prandelli.