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Philippe Noiret, il ricordo, 14 anni dopo la sua morte

Attore col cuore diviso fra Francia e Italia, Philippe Noiret è, ancora oggi, ricordato come uno dei più brillanti interpreti della storia del cinema.

Nasce a Lilla, nell’alta Francia, il primo ottobre 1930. Le sue apparizioni sul grande schermo iniziano alla fine degli anni 40, quando l’attore è ancora uno studente.

Compresa la sua vera vocazione, intraprende la frequentazione dei corsi d’arte drammatica, riuscendo a divenire la stella del Teatro di Vilar.

Durante le diverse rappresentazioni sceniche, presso tale stabilimento, dà prova delle sue capacità d’interprete, affiancando al genere della prosa, lo stile del cabaret.

Nel mondo cinematografico, fa il suo ingresso con una pellicola, intitolata Gigi, diretta da Jacqueline Audrey. Ciononostante il suo vero film d’esordio è rappresentato dalla pellicola La pointe courte (1955), diretto da Varda.

Dopo il grande successo, Noiret riesce a sfondare in tutti i campi in cui sia prevista l’arte della recitazione: dal teatro, passando per la tv, al cinema.

Il successo gli arride negli anni 70 , proprio con alcuni film girati in Italia da registi nostrani.

Noiret in Italia

Dopo aver collaborato con suoi connazionali come Clément; Delannoy e Taverner, il giovane francese si reca in Italia, ove presterà il suo volto a personaggi rimasti indelebili nell’animo dei cinefili italiani.

Diviene la spalla di Alberto Sordi, nel film comico “Il comune senso del pudore” e perviene ad ottenere il ruolo di uno dei quattro protagonisti nel celeberrimo e grottesco film “La grande abbuffata“.

Sia Vittorio De Sica che Fulci lo assumono perché possano sfruttarne le sublimi qualità da interprete che egli possiede in alcuni dei loro lavori, ma sarà Mario Monicelli a consacrarlo alla popolarità, in Italia, con la saga “Amici miei“.

A cavallo fra anni 80 e 90, Philippe Noiret veste i panni di due indimenticabili personalità. Nel 1988, è scelto, da Giuseppe Tornatore, per dar vita al personaggio di Alfredo,  figura paterna di un bambino rimasto orfano in “Nuovo Cinema Paradiso“.

Nel 1994, incarna il poeta Pablo Neruda, affiancando Massimo Troisi, nella ricostruzione della storia d’amore fra il postino Mario e la sua futura sposa, in “Il postino“.

Morì in terra natia, a Parigi e fu sepolto nel cimitero di Parnasse.

Riconoscimenti

Vincitore di due César e di un David di Donatello, grazie a due film “Frau Marlene” e “La vita e nient’altro“, nel luglio del 2006 gli venne conferita la Legione d’onore.