L’attentato avvenuto a Vienna nella notte di lunedì scorso ha scosso l’intero Paese. 4 le vittime e un’attentatore morto. Dopo questi ultimi avvenimenti il governo ha deciso di prendere provvedimenti iniziando a chiudere tutte le moschee dell’area che abbiano un qualsiasi tipo di legame ideologico con l’Isis.
A prendere la decisione è stato Sebastian Kurz, il quale ha dato anche il via a procedere a numerosi arresti nell’interno della cerchia del giovane jihadista.
Una linea di difesa dura quella del governo di Kurz, seguendo la scia di quanto fatto nei giorni scorsi anche da Macron dopo la decapitazione del professore di storia Samuel Paty e l’attentato di Nizza.
Macron e Kurz si incontreranno a inizio settimana prossima per discutere in materia di sicurezza e per parlare delle proposte da avanzare insieme a Bruxelles, dalla riforma di Schengen a un eventuale ‘European Act‘.
Susanne Raab, ministra dell’Integrazione e dei culti, in una conferenza stampa ha dichiarato: “Lo scopo del terrore islamista è conficcare un cuneo nella nostra società e questo non lo permetteremo“.
La stessa si è espressa in merito all’attentato a Vienna, affermando come Kujtim Fejzulai, il giovane jihadista autore dell’attacco, avesse iniziato a frequentare in modo assiduo due delle moschee della periferia di Vienna, dove si sarebbe successivamente radicalizzato.
Il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, ha fatto sapere che le moschee in questione saranno chiuse, mentre le associazioni saranno sciolte. Tra le associazioni di una delle due moschee vi era anche quella dell’Iggoe, ovvero l’associazione austriaca della comunità islamiche.
Uemit Vural, responsabile della comunità islamica ha spiegato che: “La libertà religiosa è un bene prezioso che deve essere protetto dagli abusi“, sottolineando come questi vi si dissocino dall’islam radicale.
Ma la comunità islamica del Paese non è l’unica che è stata messa sotto attenta analisi. Infatti, il ministro dell’interno ha ritenuto opportuno che vi fosse fatto chiarezza anche su come questo attentato non sia potuto essere evitato.
Infatti, il giovane attentatore austriaco-macedone avrebbe avuto dei contatti, proprio a Vienna durante la scorsa estate, con persone tenute sotto stretto controllo dai servizi tedeschi.
Questa segnalazione a cui va aggiunto il tentativo di Fejzulai di procurarsi armi in Slovacchia, avrebbe dovuto allertare i servizi austriaci giusto in tempo per poter fermare tutto sul nascere.
Salta così la prima testa tra i servizi austriaci, ritenuti colpevoli ‘di errori platealmente non tollerabili‘. Il responsabile degli 007 di Vienna, Erich Zwettler, ha quindi offerto le sue dimissioni da capo del Ltv, servizi di informazione e antiterrorismo.