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Speranza e il nuovo album ‘L’ultimo a morire’

Speranza, al secolo Ugo Scicolone, è tale di nome e di fatto. Nella sfera della scena rap italiana il vento è cambiato con l’approdo del mix casertano francese nel mondo discografico con Ultimo a Morire, disco che sta sbalzando le classifiche e la stessa critica musicale Italiana,  ancora inadatta al trend vero delle tematiche del rap game. 

Un flow, quello di Speranza, che non ha niente a che fare con il clima latinos e bachatero delle melodie della trap napoletana, rappresentata in nomi quali Lele Blade e Dat Boi Dee. Un distinguo lirico armonico che sa di ira e riscatto, che evolve attraverso le tracce del suo primo album, in cui la macro orchestra di Producer d’eccellenza come Skinny e Don Joe, abituati ormai ad aprire le strade al cosmo dell’hip hop con nomi quali Ketama, Vegas Jones e la crew partenopea de Le Scimme .

Ultimo a morire è la polveriera, non una mina che chiude col botto questo 2020 del rap. Dopo il ritorno di Gue Pequeno e Marracash, con un ingresso nell’Olimpo di cui gli intenditori ancora si chiedono il perché così posticipato.

Speranza avalla, nonostante sia il suo disco di esordio, anticipato dall’uscita del singolo Iris dello scorso 2 ottobre, collaborazioni da far invidia. Nomi monumentali del rap game made in Italy come Nto’ e la partecipazione nell’album di The Night Skinny “Mattoni”, fino a singoli generati ad hoc per essere il preambolo ideale per le Series tv noir come Gomorra e Suburra, come il pezzo Manfredi e le track del trittico di Spall a’ Sott.

Ultimo a Morire scandisce quel cursus aperto con Givova, in cui l’ambiente carcerario e il degrado delle periferie simboleggiato dal marchio delle tute sportive, reso ancora più tangibile con il quadro di Fendt Caravan dal suo curriculum vitae,  approda a far riferimento alla politica e all’opinione pubblica con l’attacco a Saviano. 

E anche il featuring politicamente scorretto è lecito, insieme a Massimo Pericolo per il il brano Takeo Ischi, fino a trovare sulla strada nomi come Gue Pequeno per la track di Chinatown e Tedua  per A la Muerte. 

Riferimenti espliciti dati attraverso un vortice poliglotta, la cui padronanza metrica che sopravanza le barre permette di mantenere il temperamento da strada senza smarrire il marchio di fabbrica del ghetto multiculturale e sottoproletario linguisticamente reso dal code mixing.

Se nel casertano e in numerose zone della Campania Speranza ha già un trono, il disco non può far altro che dar ulteriormente adito e alito al fuoco di guerra. Spall a sott.