Ah il caldo d’estate…quello rovente, quello che fa gocciolare continuamente la nostra cute, quello che ci fa pensare “caspita, ci vorrebbe proprio una doccia ghiacciata“: esatto, quello lì, ardente e bruciante. Eppure, ieri sera, i tifosi azzurri hanno provato una sensazione peggiore; animi incandescenti sono apparsi dietro ogni angolo dei quartieri di Napoli, e sicuramente non a causa del caldo insopportabile. E non perché siamo nel mese di ottobre e le temperature non possono alzarsi così tanto, ma perché la sconfitta dei partenopei in Europa League è stata scottante, troppo scottante, da scatenare l’ira funesta di un’intera tifoseria.
Guai a sottovalutare l’avversario, oppure a rimarcare le tante assenze per le tredici positività riscontrate. L’AZ Alkmaar, terza forza del girone, non era un avversario facile da battere sulla carta, ma, senza ombra di dubbio, era alla portata del club campano, poteva, non senza qualche difficoltà, essere superato, soprattutto dopo il poker rifilato alla Dea in Campionato, sul rettangolo verde del San Paolo. Una sola rete, quella di De Wit, giovane prospetto del calcio olandese, a decidere il match; un solo gol, incantevole per i “Cheese Farmers“, i quali hanno ottenuto tre punti preziosi, ricoperti da uno strato d’oro, ma allo stesso tempo fatale per i partenopei, che sprecano troppe occasioni da gol, incassano una sconfitta pesante e mandano in fumo una limpida occasione per cominciare il cammino verso la gelida Danzica.
Chi l’avrebbe mai detto? L’avventura in Europa League del Napoli, dunque, è iniziata nel peggiore dei modi; si complicano, fin da subito, i piani per ciò che riguarda il passaggio del turno. E i giocatori azzurri dovranno correre già ai ripari, con l’obiettivo di equipaggiarsi, e non per la rigida temperatura che avvolge l’Energa Gdańsk, stadio della finale, ma per rimettersi in sesto ed arrivare fino in fondo, nel cuore dell’Europa League, per alzare la coppa al cielo ed accendere nuovamente i cuori dei tifosi azzurri, come nella magica notte del 1989 al San Paolo.
Un Napoli irriconoscibile, rispetto alle prestazioni brillanti sfornate in Campionato. La squadra ospite, dimezzata dal Covid-19, si è disposta bene in campo e ha disputato la gara usando l’intelligenza: ha coperto in modo eccellente gli spazi, ha attaccato ed affondato il colpo quando è stato possibile, sfruttando nel migliore dei modi le debolezze dei partenopei. Sebbene il possesso palla viaggiasse sempre al 70%, quest’ultimi, infatti, subiscono l’unico gol del match, quello decisivo, a causa di una disattenzione della retroguardia azzurra. L’AZ ha effettuato un produttivo catenaccio e contropiede, trionfando in una partita fondamentale, muovendo i primi passi verso l’accesso alla fase ad eliminazione.
“Troppo sterili, potevamo starci una giornata oggi e non avremmo segnato“, le parole di Gattuso, nel post-partita. Si sono originati durante la gara, ma comunque i limiti di una manovra, per una squadra apparsa lenta, prevedibile e poco pericolosa sul fronte d’attacco, restano. Il percorso è ancora lungo, ma la qualificazione si complica con questa falsa partenza.
Il più reattivo, tra gli azzurri, è stato sicuramente il protagonista indiscusso di questo avvio di stagione, Victor Osimhen: si è mosso bene tra gli spazi, più volte ha creato occasioni insidiose, ma, alla fine, le ha sciupate malamente. L’AZ si è visto poco in avanti e l’unica situazione pericolosa è nata da un errore banale di Koulibaly, il quale ha lasciato troppo spazio a Sugawara, un diagonale potente che finisce di poco fuori. La prima frazione di gara è terminata 0-0.
Nella ripresa, lo scenario è rimasto invariato, con il Napoli pronto a velocizzare i tempi ed accelerare la manovra; il tentativo, però, è stato vano perché la fluidità, almeno in quella gara, non è stata la caratteristica principale della squadra di Rino Gattuso. Il Napoli ha attaccato ma non aggredito, allora l’AZ ha preso coraggio e si è proposto maggiormente in avanti, alla ricerca del gol vittoria. La rete sorprendente degli olandesi è arrivata al 57‘, traversone in mezzo dalla corsia di destra, De Wit anticipa Koulibaly, il quale, con la sua incornata, penetra Meret e regala alla squadra di Slot una vittoria fondamentale, in un girone tutt’altro che semplice.
Che beffa per gli azzurri, che beffa per l’intera tifoseria, che beffa per un inizio di stagione da incorniciare. C’è dispiacere e delusione per il risultato inatteso, resta l’amaro in bocca per la sconfitta avvenuta per mano degli olandesi. Testa bassa, rimboccarsi le maniche e lavorare duramente per ottenere risultati. E se i risultati sono quelli visti durante le prime quattro giornate di Campionato, ci sarà molto divertimento in serbo per gli amanti del calcio!