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The Great Pumpkin e la notte di Halloween dei Peanuts

The Great Pumpkin è il protagonista della notte di Halloween dei Peanuts. La matita di Charles M. Schulz ha “dato vita” a diversi personaggi, ricchi di particolarità, che hanno sempre rappresentato una colonna portante della cultura popolare, nell’ambito dei fumetti. In questo periodo dell’anno, uno di loro spicca tra gli altri: Great Pumpkin, che in italiano viene tradotto in “Grande Cocomero“. Anche se – in realtà – l’interpretazione corretta e adeguata del nome sarebbe “La Grande Zucca“, si sostiene che alla base ci siano state delle scelte ponderate che abbiano portato a una traduzione di tipo diverso, come ad esempio il tentativo di utilizzare un nome che potesse rimanere al maschile anche dopo il passaggio da una lingua all’altra.

Si tratta di un personaggio “invisibile“; infatti ci è possibile conoscerlo soltanto in maniera trasversale, grazie al fondamentale collegamento con Linus van Pelt, suo fedelissimo devoto. The Great Pumpkin è, dunque, una figura soprannaturale che ricompensa i bambini buoni e credenti, donandogli giocattoli nuovi (da subito si può notare una forte similitudine con Babbo Natale). Quest’entità si erge dal campo di zucca giudicato più “sincero”, durante la notte di Halloween, con l’intento di premiare i più meritevoli. Fa la sua comparsa in una striscia del 26 ottobre 1959. Linus – ogni anno – rinuncia alla condivisione (con i suoi coetanei) di quella classica ricorrenza autunnale del “Trick or Treat?“, per aspettare che Great Pumpkin faccia la sua comparsa nel campo di zucche, ma purtroppo rimarrà ogni volta deluso nell’accorgersi di quanto sia stata vana la sua speranza. Nonostante la scontentezza – nonché i tentativi di persuasione fatti dagli amici e, in particolare, da sua sorella (anche se a volte riesce addirittura a trascorrere la nottata dell’attesa in compagnia di qualcuno di loro) – la forte fede nei confronti del Grande Cocomero non vacilla e la delusione che affiora non riesce mai a offuscare l’entusiasmo che Linus riesce, ogni volta, a ritrovare.

La critica non dà un’interpretazione univoca sul significato che possano assumere il ruolo del Grande Cocomero e la devozione di Linus; non è chiaro se Great Pumpkin sia stato accomunato soltanto a Babbo Natale oppure anche alle figure religiose, così come non è possibile stabilire con certezza se Charles M. Schulz abbia voluto soltanto sottolineare – in chiave positiva – il concetto di fede, oppure abbia voluto porre l’accento sul rischio di poter cadere nella superstizione, attraverso un profetismo così serrato. Indubbiamente Schulz – nel raccontare il rapporto tra Linus e La Grande Zucca – è partito da una personale base religiosa, quindi il suo tentativo preciso (qualunque esso sia) è da analizzare sempre attraverso un’ottica costruttiva.