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Azione lampo dei carabinieri contro il clan Cifrone

Sono 21 le persone arrestate ieri sera, 2 dei 23 imputati sono ancora irreperibili. Sono tutti accusati di reati gravi, di vario titolo, al fine di avvantaggiare il clan camorristico dei Cifrone

Questa mattina, a Napoli, è scattata un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone. L’arresto è il risultato di un’indagine coordinata dalla D.D.A. ( Direzione distrettuale antimafia), emessa dal G.I.P del tribunale di Napoli. 

Il maxi-arresto è il risultato di un’indagine condotta dalla compagnia dei Carabinieri Napoli-Vomero, l’azione coordinata ha permesso di ricostruire il sistema di estorsione che avveniva ai danni di 11 commercianti, tramite intimidazioni violente. Questi commercianti avevano l’obbligo di pagare una “tassa” mensile agli estorsori, consegnare generi alimentari e avevano il divieto di  vendere nella zona sottoposta al loro controllo.

L’indagine ha permesso di risalire ai vertici e affiliati del clan camorristico, eredi dei Lo Russo detti “Capitoni”.  Il ruolo dispotico avveniva nelle zone di Marianella, Chiaiano, Piscinola, Colli Aminei, Don Guanella, Sanità e Miano. Con l’ausilio di pistole e fucili, veniva gestito il traffico di sostanze stupefacenti, che non avveniva solo tramite commercio su piazze, ma erano in grado di spostare grossi quantitativi rivenduti “all’ingrosso” ad altri gruppi criminali.

Il Maxi-arresto sarebbe scattato anche in seguito ad una sparatoria avvenuta nella serata del 19 ottobre a Chiaiano, zona a controllo dei Cifrone, nei pressi di una farmacia. Ad agire sarebbero state alcune persone con il volto coperto, in sella ad uno scooter e con targa coperta. Il ras è avvenuto prima delle 21:00, quando c’era ancora gente per strada. Sul posto sono state trovati 10 bossoli di vario calibro, segno che fa capire la derivazione appartenente a due pistole diverse. Fortunatamente non si registrano particolari danni, né feriti.

Il blitz dei carabinieri è avvenuto nella zona di Miano, quella stessa zona che all’inizio del mese di Ottobre ha visto commettersi l’omicidio di Alessandro Riso, vicino al clan dei Cifrone. La zona in questione è già da tempo soggetta a continui attacchi da parte dei clan che tentano di imporre la loro egemonia, tutto ciò nasce dopo la disfatta del clan Lo Russo, in seguito al pentimento dei propri boss. La zona è ritenuta un punto cardine importante per lo spaccio di droga. 

I carabinieri temono ormai che sia in atto una vera e propria guerra di clan. Proprio la zona di Miano sarebbe sottoposta a due presenze egemoni: la Miano di “sopra” guidata appunto dal clan dei Cifrone, a cui i carabinieri associano Alessandro Riso, e la Miano di “sotto” ( o gruppo chiamato dai residenti ” Abbasc Miano”) espressione riconducibile al ” triumvirato” Balzano-D’Errico-Scarpellini. 

Le indagini sono attive già da tempo, sempre il mese scorso venne emessa un’altra ordinanza di custodia cautelare ai danni di 13 persone per il sequestro dell’operaio Stefano Pettirosso, sempre riconducibili al Clan Cifrone. Sempre su questa linea di indagini, venne attivata un’indagine dopo l’omicidio di Stefano Bocchetti alias ” Mniell”, uomo legato proprio a quelli di “Abbasc Miano“. Per quest ultimo però non ci sono ancora indagati.