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Il “Pirata” Pantani in un film inetichettabile

Il “Pirata” Marco Pantani è oggetto delle cronache sportive oltre che giudiziarie e solo la settima arte poteva rendergli l’omaggio e quella ricerca di verità che un tribunale non ha ancora emesso.

Il Caso Pantani-L’omicidio di un campione arriva nelle sale cinematografiche per un trittico di giorni di ottobre, 12-13-14 ottobre, senza porsi però il freno di definirsi sotto una precisa etichetta. 

La pellicola di Domenico Ciolfi si articola in un crogiolo indistricabile, passando dal noir al biopic, fino al docufilm d’inchiesta in cui la figura del campione del ciclismo scomparso la notte di San Valentino del 2004 non ha ancora avuto pace sia sul fronte giudiziario nè su quello sportivo.

La stessa personalità di guerriero fragile di Pantani per essere messa sullo schermo ha necessitato del contributo attoriale di tre soggetti, intervallanti tre fasi della vita umana e sportiva dell’infaticabile “Pirata” che aveva la bicicletta nei polmoni e la scalata nelle arterie.

Ad interpretare Pantani infatti, sono accorsi Marco Pavoletti, che esplica la sua vicenda in quel di Cesenatico ove ancora oggi è una leggenda, Brenno Placido, nel momento cruciale della gara di Madonna di Campiglio e della provetta manomessa e Fabrizio Rongione, durante il periodo riminese.

A prender parte del cast anche Francesco Pannofino, nei panni del manager di Pantani e Libero De Rienzo.

La trama si articola su episodi fondamentali della vicenda umana e sportiva di Pantani, come gli anni d’oro che lo vedono dominatore incontrastato del ciclismo italiano ed europeo, culminando coi pronostici che ne fanno la prossima maglia rosa agli inizi del Giro d’Italia, fino all’infamia patita e la squalifica per doping a Madonna di Campiglio.

Successivamente la trama diventa vorticosa, facendo un grandangolo sugli ultimi anni del campione emiliano, intento a voler ripartire con grinta e riprendersi le vie in sella alla bicicletta, scalandole vette e alture senza alcun timore, finché in maniera enigmatica e tragica la vita non culmina nel baratro della morte, sospinta da mani che ancora non sono note alla giustizia.

Pantani era stato oggetto nel 2007 grazie all’interessamento di “Mamma Rai” di un film d’appendice trasmesso sulle reti nazionali sulla vicenda di Marco Pantani -Il Pirata-Marco Pantani scritto e diretto da Claudio Bonivento-, con un incipit in medias res, tenendo l’obiettivo sulle vicende sportive e relazionali di Pantani -interpretato da Rolando Ravello.

In anni più recenti fu il regista James Erskine ad interessarsi di Pantani, con un documentario d’argomento sportivo  dal titolo omonimo che ebbe uno strepitoso successo, in cui risaltava il contrasto tra il mito del ciclismo inarrestabile, l’atleta e una figura umana emotivamente fragile e introversa sul piano privato e sentimentale.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."