Papa Francesco firma la sua terza enciclica: oggi, 3 Ottobre, si è recato ad Assisi per siglare la “fratelli tutti”. Questa, la terza del suo pontificato, è stata firmata nella Basilica di Assisi dedicata a San Francesco. L’enciclica segna un evento storico mai verificatosi prima d’ora: è la prima siglata lontana dallo Stato Vaticano.
Dallo scorso inverno e, quindi, dal lockdown che ha tenuto in casa milioni di italiani, è la prima volta che il Papa lascia il territorio Vaticano. La terza enciclica del suo pontificato, “fratelli tutti”, è dedicata proprio al difficile momento della pandemia causata da Covid-19. Il Papa dedica questa lettera apostolica alla fraternità e all’amicizia sociale messe a dura prova dal virus.
La scelta di Papa Francesco: una santa messa sobria ed essenziale prima di siglare l’enciclica
Prima della firma, Papa Bergoglio ha visitato il monastero delle clarisse di Vallegloria, a Spello. Per il pranzo ha sostato al monastero per poi recarsi, in macchina, alla Basilica di Assisi. Ad attenderlo il Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della città del Poverello, padre Mauro Gambetti, il custode del Sacro Convento di Assisi e il cardinale Agostino Vallini, legato Pontificio per le due basiliche in Assisi di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli.
La visita alla Basilica di San Francesco si è svolta in privato a causa delle norme di distanziamento sociale. Il pontefice ha celebrato la santa messa sulla tomba del Santo, nella cripta della Basilica inferiore. Al termine della funzione, Papa Francesco firma la sua terza enciclica: “Fratelli tutti”. Significativo il gesto del Papa prima della messa: si è inginocchiato sulla tomba di San Francesco e si è raccolto in preghiera per alcuni minuti.
Solo venti persone hanno potuto assistere alla firma dell’enciclica e alla messa. Oltre al già citato comitato d’accoglienza, sono stati ammessi alcuni laici, suore e frati. La cerimonia è durata circa un’ora e mezza ed è stata molto essenziale. Il Papa ha scelto di celebrare senza omelia e senza incenso.
Subito dopo, padre Mauro Gambetti lo ha accompagnato alla sua auto. Il Papa ha salutato i fedeli accorsi fuori la Basilica di Assisi dal finestrino.
Il contenuto della lettera apostolica “fratelli tutti”
“Fratelli tutti” è la terza enciclica del pontificato di Papa Francesco Bergoglio dopo “Lumen Fidei”, del 29 Giugno 2013, e “Laudato si'”, del 24 Maggio 2015. Questa terza lettera apostolica prende il titolo dalle “Admonitiones” di San Francesco d’Assisi, una delle ragioni che hanno spinto il Papa a siglare l’enciclica nella Basilica dedicata al Santo, proprio ad Assisi.
Il contenuto sarebbe stato ispirato sia dal difficile momento della pandemia da Covid-19, sia dalla dichiarazione sulla fratellanza umana di Abu Dhabi del 2019. Un ruolo importante avrebbe avuto anche l’appuntamento del Papa, nel Luglio 2013, a Lampedusa con le vittime invisibili delle migrazioni nel Mar Mediterraneo.
L’immagine scelta da Papa Francesco per sottolineare l’importanza della fraternità è l’abbraccio col lebbroso. Nell’enciclica, il Papa ci esorta a ripartire da questo abbraccio, da questo gesto di cura nei confronti dell’altro. Un abbraccio che raggiunge gli ultimi incondizionatamente, gli invisibili: questa, secondo Papa Francesco, è la via verso la pace universale.
Anche questa volta Papa Bergoglio non si nasconde e critica la direzione intrapresa dalla politica e dall’economia mondiale. La pandemia ha messo alla prova la nostra socialità dimostrando quanto, nei momenti difficili, sia importante fare fronte comune. Secondo il pontefice, la politica dovrebbe essere servizio per la collettività. Ne approfitta, inoltre, per ribadire il tema della destinazione universale dei beni, accennando, quindi, anche al problema dell’ecologia.