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L’impresa è donna in Campania

L’impresa è donna in Campania, prima tra tutti in Irpinia (provincia di Avellino). Il nuovo Centro Studi di Confartigianato di Avellino rivela un risultato “in rosa” nell’indice socio-economico regionale, il presidente di Confartigianato Avellino e Confartigianato Campania Ettore Mocella rivendica l’importanza di un settore forte su cui porre le basi per le politiche di sviluppo economico del territorio. L’Irpinia vanta il primato di donne imprenditrici con una percentuale di artigiane pari al 22,10% del totale degli artigiani, contro un dato medio della Campania pari al 19,80% e un dato medio nazionale pari al 21,30%. Dai dati analizzati veniamo a sapere che ci sono seimila imprese artigiane e venticinquemila microimprese che apportano un consistente tasso di occupazione pari al 14,50% nelle imprese artigiane, e nel 58,70% nelle microimprese, rispetto al totale degli occupati; un altro fattore ancor più degno di nota è il peso dell’artigianato, e microimprese, rispetto al dato medio nazionale: parliamo del 58,70% contro il 44,50%.

 “L’artigianato è traccia della nostra storia. La sua riscoperta equivale ad un recupero e una valorizzazione di un nostro importante elemento storico-identitario”  afferma il presidente Ettore Mocella , che mette in risalto anche un importante aspetto della questione economica generale: l’apertura sempre più spinta dei mercati comporta indubbiamente una più ampia concorrenza per quanto riguarda le produzioni standard, è quasi d’obbligo quindi  maneggiare con più scrupolosità la produzione locale che risulta più difficile da riprodurre all’infuori della Campania, – “ è questo un settore su cui si può scommettere in termini di politiche economiche. E’ portatore di una cultura ricca e profonda: ha accompagnato la nostra provincia per secoli , depositando non solo tecnologia ma anche comportamenti, codici morali e uno straordinario lascito di oggetti e testimonianze.”

Il dottor Nino Montemarano , direttore del nuovo centro studi di Avellino, ha spiegato le ragioni base dell’istituto, – La creazione di un Centro Studi Confartigianato è un passo importante per il monitoraggio delle dinamiche produttive e sociali dell’artigianato, mediante l’analisi di dati, lo sviluppo di modelli e di specifici indicatori statistico-attuariali. La gestione della raccolta e dell’analisi dei dati consente a tutte le attività produttive, anche quelle di piccole dimensioni, di valutare le migliori strategie di sviluppo e di gestione dei rischi che comporta un’impresa. Il Centro Studi Confartigianato si pone l’obiettivo di dare al mercato dell’artigianato e Microimprese un’informativa periodica sui principali indicatori socio-economici.” 

Il nuovo dato emerso pone nuovamente la Campania tra le regioni più virtuose d’Italia, attestando ancora una volta l’importanza del contributo femminile nella società odierna. Nel 2015 la Campania registrava un altro dato ” in rosa” per la maggioranza, rispetto alla media italiana, di aziende agricole gestite da donne, sempre più orientate verso una maggiore qualificazione professionale, la donna nei territori rurali veniva considerata la protagonista della custodia e della salvaguardia proprio della ruralità.

L’agricoltura ieri , come l’artigianato oggi,  non è frutto di una regressione economica, bensì frutto di innovazione e crescita attraverso la riscoperta delle figure tradizionali dei territori campani.