L’antica cucina partenopea vanta un voluminoso numero di prelibatezze, che siano dolci o salate, che hanno attraversato tempo e spazio.
Nell’immenso patrimonio gastronomico nostrano non si può non menzionare un piatto semplice e fresco che imbandisce le nostre tavole, sopratutto durante le caldi estati: il polpo all’insalata.
Piatto di mare adatto sia d’estate che d’inverno (spesso è parte dell’antipasto natalizio), l’antica specialità campana che ha portato alla nascita della ricetta del polpo all’insalata affonda, in realtà, le sue radici nella bella Sicilia.
Molte sono le testimonianze che collocano, infatti, la nascita del piatto in Sicilia come un vaso del 1450 – 1400 a.C. rinvenuto a Creta e attualmente ospitato presso il museo di Oxford.
Altre antiche testimonianze più vicine a noi, come un mosaico proveniente dagli scavi di Pompei ed attualmente custodito al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, vedono raffigurato al centro dell’intera scena un polpo.
Il Mar Mediterraneo stesso rappresenta una sorta di testimonianza ancora tutt’ora in quanto è l’habitat naturale del polpo.
I primi fautori di quello che oggi conosciamo come la ricetta del polpo all’insalata furono i palermitani, i quali diedero i primi suggerimenti su quale fosse la giusta preparazione della pietanza.
Questa ricetta viaggiò in lungo e largo fino a giungere a Napoli.
Per i primi fautori della ricetta ormai largamente conosciuta, fondamentale fu allora, come oggi, la cottura del polpo, importante per la riuscita dell’intero piatto.
Man mano andarono ad aggiungere ingrediente che conferivano sempre più sapore, come il prezzemolo e il limone, fino ai giorni nostri dove si aggiunge anche aglio e pepe.
Oggi sono molte le varianti alla ricetta tradizionale, sia inerente alla cottura del polpo in base alla freschezza e conservazione, sia inerenti all’aggiunta di condimento.