La riapertura delle scuole a settembre rappresenta un’incognita. Non si sa infatti bene, nel polverone politico delle opposizioni, come la materia della scuola si svilupperà. L’Oms, al vertice della piramide, raccomanda di aprire gli istituti unicamente nelle aree con un basso numero di contagi. È stato fissato un incontro con tutti gli stati dell’Unione Europea presenti all’appello per il giorno 31 agosto. Una conferenza virtuale dettata dalla impellente necessità di garantire l’istruzione in sicurezza, a favore della quale si è espresso Hans Kluge, dell’ufficio Europa dell’ Oms. “Quando apriamo la società dobbiamo aprire le scuole” ha sentenziato.
Ci sembra dunque di avere poche certezze per il ritorno tra i banchi, ma averne già qualcuna è certamente meglio di niente. Il distanziamento sociale di almeno un metro compare tra i requisiti inderogabili, assieme alla mascherina chirurgica, l’areazione degli ambienti e la misurazione della temperatura corporea all’ingresso.
La questione sull’uso della mascherina pare turbolenta, in tutta la società ed anche in aula “Dove il distanziamento c’è, la mascherina si può abbassare, seduti al banco” dice Azzolina, ministro dell’Istruzione. Tanti però si oppongono, considerando l’utilizzo del dispositivo una tortura. “Sono contrario a chiedere di indossare la mascherina ai bambini… 6 anni, 6 anni e un giorno, 7 o 8 anni non cambia, stiamo parlando di bambini che devono portare la mascherina 6 o 8 ore” sostiene Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.
“Non si può sopperire con la mascherina alla mancanza di distanza di sicurezza. Bisognerà fare uno sforzo addizionale per mettere a disposizione delle scuole degli spazi in cui distribuire gli studenti” -ha sottolineato il docente della Cattolica Ricciardi- “non solo attraverso gli enti locali, ma anche, parrocchie e teatri. E comunque, anche mantenendo la distanza di sicurezza tra i banchi, bisogna far indossare agli studenti la mascherina nel momento in cui, muovendosi, la distanza venga allentata”.
“I giovani come cuore del progetto politico dell’Italia” ha asserito Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e segretario del Pd.