Nicola Siciliano nonostante la maggiore età da poca raggiunta, ha le chiavi in mano del hip hop faber campano e nazionale.
Il suo primo lavoro discografico Napoli 51 uscito lo scorso 14 agosto è solo l’ultimo tassello di un cursus musicale che va dall’ entroterra formativo della new generation del Sud, come i Cò Sang, alle ultime personalità dell’evoluzione del rap campano e italiano, capeggiata da nomi quali Enzo Dong e Sick Luke.
Muove i primi passi nel 2015, con alcuni singoli lanciati nel web tramite dal suo canale youtube, come Rint’ A sti vicoli e Nu suonn.
Rigorosamente a “fronne ‘e limone” il suo speaking cantato, come la trap insegna è un napoletano fresh e aperto al divertessement al limite della sregolatezza del “pariare” di chi ce l’ha fatta, toccando tematiche quale l’amore giovanile e le difficoltà del vivere in periferie mere terre di nessuno.
Proprio lo scenario della periferia di Secondigliano ha dato nel 2018 il boom alla parabola di Siciliano con la hit “P Secondiglian” .
Siciliano insieme a Geolier è stato capace di raggiungere le radio nazionali e vertere l’attenzione su un’intera nuova scuola rap campana costellata da personalità come Speranza, Vale Lambo e Lele Blade.
Col tempo il bagaglio musicale di Nicola Siciliano ha visto ampliarsi e divenire partecipe e faro della new generation campana, divenendo il curato di crew come Cookie Gang, cui interessantissima è la partecipazione al brano Nun è nu gioco di Cinhaze e assumendo featuring dalla portata enorme come per il padrino del rap e trap made in Naples Ntò per il brano “Famoso” del 2019.
In Napoli 51, Siciliano ha dato intero sfoggio del suo background musicale non solo avvalendosi di collaborazioni iconiche del nuovo panorama italiano.
Oltre ai nomi quali Enzo Dong, Sick Luke, Nayt , Siciliano ha anche prestando l’orecchio al lavoro di producer e beatmaker nel crearsi un sound ritmato che va oltre all’ outotune consueto.
Il risultato è il confezionare alcune mine che stanno facendo muovere il collo all’ estate 2020 come “Mambo” e “A cap pa guerr”.