È stato tremendo, un periodo arduo e complesso, durato forse anche troppo; numerosi settori e molte istituzioni sono stati bloccati a causa del Coronavirus, alcuni individui hanno sofferto molto di più rispetto ad altri, ma in generale, ognuno di noi ha vissuto uno scenario orribile, protagonisti di un film horror. Ma già da qualche settimana si è ritornati, almeno in modo parziale, alla normalità: a settembre anche diverse istituzioni, come la scuola, torneranno a svolgere le loro attività, introducendo delle grosse novità.
Ci pensa la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina a dichiarare alcune informazioni significative: al termine dei concorsi, infatti, 78mila insegnanti saranno immessi in ruolo, rappresentando “un grande risultato“. Inoltre, è in corso di perfezionamento “la richiesta al Mef di oltre 80.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per l’anno scolastico 2020/2021” parole pronunciate della ministra!
Questi preamboli si caricano di una notevole importanza non solo perché sono destinati a modificare la vita di molti docenti precari, ma anche l’esistenza di numerosi studenti, i quali avranno garantita la comunità didattica. Ad ostacolare questi progetti e ad intimidire la tranquillità dell’inizio dell’anno scolastico, è l’impossibilità di trovare degli spazi alternativi alle aule per preparare i seggi elettorali, dopo la risposta negativa delle Poste al Viminale. Dal Ministero, però, non giunge nessuna novità, e quindi la data del 14 dovrebbe rimanere invariata come inizio delle lezioni; eccetto Campania e Puglia, che faranno tornare gli studenti a scuola soltanto il 24 settembre.
Le scuole che saranno sede di seggio chiuderanno di nuovo il 20 e il 21, soltanto temporaneamente però, si tratta di quattro giorni, a fronte dei 5 paventati nel caso in cui dovesse essere posticipata la data di inizio della scuola, a causa delle elezioni. In conclusione, quindi, sarebbe più opportuno iniziare le lezioni e poi sospenderle per il voto. Nelle Linee guida, inoltre, si discute anche del luogo dove svolgere la didattica che non sia la scuola; di conseguenza, gli istituti potrebbero decidere di tenere le lezioni in musei, teatri o cinema, in modo tale da non far perdere nemmeno un giorno di scuola ai propri studenti, per nessun motivo. Mentre le scuole sono occupate dai seggi, si svolgeranno delle lezioni alternative.
Ma per quanto riguarda i docenti, sono 83 mila le cattedre che i sindacati, già qualche giorno fa, hanno denunciato come vuote: sono quelle che si liberano per il turn-over, o per gli insegnanti che ormai vanno in pensione. Ma anche quelle rimaste libere dagli anni scorsi, quando non c’erano abbastanza individui qualificati per ricoprire quelle cattedre. Negli ultimi anni, infatti, i ritardi nei concorsi hanno negato la possibilità ai docenti di coprire le cattedre, e automaticamente, quindi, sono aumentati a dismisura i supplenti.
Ci si augura, pertanto, che questa opportunità lavorativa possa essere sfruttata dai docenti, per offrire la possibilità di lavorare a chi non ha potuto in questi ultimi anni. Con i tre concorsi previsti nel decreto scuola, si dovrebbe arrivare ad avere 78 mila nuovi prof, pronti per passare di ruolo, anche se probabilmente se ne parlerà, al più presto, a partire dal settembre 2021.