Imola: 9 Luglio 2015, all’autodromo Enzo e Dino Ferrari novantaduemila persone riunite per il concerto evento degli AC/DC.
La data rientra nelle 40 previste dal Rock or Bust World Tour, per festeggiare i 40 anni di carriera del gruppo.
La storia degli AC/DC
Il gruppo musicale hard rock australiano, fondato nel 1973 a Sydney è composto da membri quasi tutti nativi britannici. Viene considerato australiano, proprio perché nato lì.
E’ considerato tra i gruppi di maggior successo nella storia del rock: i loro album hanno venduto oltre 200 milioni di copie nel mondo, di cui oltre 71 milioni nei soli Stati Uniti.
Gli AC/DC hanno ispirato il movimento heavy metal negli anni ottanta, molti gruppi nacquero proprio per emularli o seguirne le orme.
Il nome della band vuol dire letteralmente Alternate Current/Direct Current (corrente alternata/corrente continua) e fu suggerito dalla sorella maggiore dei fratelli Young, che l’aveva letta sul retro di un aspirapolvere.
Fra i brani più conosciuti della band si possono citare Highway to Hell, dall’omonimo album (ultimo della cosiddetta “Bon Scott Era”), Back in Black ed Hells Bells, dall’album Back in Black (il primo registrato con Brian Johnson). Secondo la RIAA, Back in Black è il secondo album più venduto di tutti i tempi (50 milioni di copie in tutto il mondo) dopo Thriller di Michael Jackson.
9 Luglio 2015: il concerto
Il Covid-19 non esisteva, la paura di poter dover dire addio ad eventi di questo genere non toccava minimamente la mente di ognuno dei presenti, la musica dal vivo era ancora parte integrante delle nostre vite.
Sono trascorsi solo cinque anni, eppure gli stadi, gli autodromi, le aree concerto in generale respiravano vita.
Nella loro unica tappa italiana, la band australiana degli AC/DC colleziona record. Un concerto per il quale i biglietti sono andati a ruba in pochi giorni, il pubblico italiano letteralmente in visibilio, la band che ha mascherato a suon di rock i problemi interni al gruppo che aveva in quel periodo.
Un evento iniziato ben prima delle 21.00 ora in cui ha avuto inizio il concerto, alle 18 i novantaduemila spettatori erano già tutti li, ad aspettare.
Un palco che è una tripudio di cornine luccicanti, prima di dar inizio allo show si accende con dei meravigliosi fuochi d’artificio.
La prima canzone in scaletta è Rock Or Bust, l’audio è regolato in maniera diverso all’interno dell’autodromo, altissimo nelle prime file e centralmente, mentre lateralmente più basso per poi alzarsi con il passare dei minuti.
La cronaca dell’ evento racconta di una netta divisione tra le due parti del concerto. Nella prima ora di spettacolo, il pubblico, fatta eccezione per i grandi classici, non sembra mostrare molto entusiasmo. Anche la band sembra un po’ giù di tono, forse, l’età dei cantanti incide sulla vocalità.
Nella seconda parte, poi, la svolta. Gli AC/DC invertono la rotta, diventano più aggressivi, grazie al batterista Chris Slade, che sostituisce Phil Rudd. Il concerto si conclude con un assolo di Angus Young, che manda letteralmente in visibilio la folla.
Quello del 9 luglio 2015, resta il concerto di una band che, se si ama il rock, va visto almeno una volta nella propria vita, nonostante, i problemi e le incertezze che in eventi di questo tipo possono capitare.