Una maestosa bellezza e un immenso splendore: così può esser definito il Napoli Teatro Festival, il festival internazionale che si svolge ogni anno nella città partenopea, casa di spettacoli meravigliosi, in grado di stupire un vastissimo pubblico. Ma non solo teatro al Napoli Teatro Festival Italia: la Sezione “Mostre” della tredicesima edizione del Nfti 2020, diretta da Ruggero Cappuccio, offre quattro esposizioni a ingresso gratuito, visitabili a Palazzo Fondi dal giovedì alla domenica, dalle ore 17 alle 20, fino al 31 luglio 2020.
“Voglio fare l’attore”, mostra di Roberto Herlitzka di Tommaso Le Pere, uno dei fotografi contemporanei più importanti ed illustri, getta lo sguardo su più di trenta spettacoli, immortalati dall’occhio di Le Pere, ed interpretati da Herlitzka, in Italia uno degli attori più amati, diretto da Ruggero Cappuccio, Orazio Costa, Antonio Calenda, Gabriele Lavia, Lina Wermuller e Luigi Squarzina.
“Fragile“: così si chiama il titolo dell’esposizione di Antonella Romano, curato da Anna Cuomo. Un percorso di cinque sale tra sculture in fil di ferro, che, come il conseguirsi di scene teatrali, culmina, poi, in un atto unico, in cui lo spettatore intraprenderà il suo viaggio, attraverso il puro e sano valore umano della fragilità.
L’idea del progetto e soprattutto il lavoro, hanno origine da una frase declamata da Pina Baush: “La fragilità è l’unica forza che abbiamo“. La città natia di Antonella Romano è Napoli, lavora lì, la sua prima forma espressiva è quella teatrale e questa esperienza ha reso fondamentale il suo percorso di crescita, facendo nascere in lei nuove forme espressive quale l’arte visiva.
L’artista Elena Tommasi Ferroni definisce alcune opere della sua mostra Ipnodramma “immagini impossibili, il cui linguaggio adotta codici acquisiti della verosimiglianza“, che si avvale delle animazioni di Jacopo Bette. Il lavoro incarna la metafora del teatro come forma d’arte, in cui i tempi e luoghi non sono soggetti alle regole spazio-temporali della natura, con alcune raffigurazioni stravaganti, dove quasi sempre è presenta una figura femminile in luoghi abitati da piccoli personaggi, attori dell’assurdo e acrobati sospesi per un attimo sul filo dell’immobilità. Le donne rappresentano le “registe” di questi “piccoli spettacoli“, che vanno in scena al Napoli Teatro Festival.
Le spose bambine e i matrimoni precoci in Bangladesh sono, invece, i temi del progetto fotografico di Romeo Civilli, intitolato Girls Not Brides, che indaga una pratica patriarcale estremamente radicata nel paese sud-asiatico. Tanti spettacoli, ricchi di emozioni e di profondi ideali nascosti dietro alcuni personaggi, con quattro mostre ad ingresso gratuito: tutto questo al Napoli Teatro Festival.