Riceviamo e pubblichiamo
Questore, Le scrivo in forma epistolare, poiché è uno dei tanti mezzi di comunicazione che ho metabolizzato in quasi un trentennio di sindacato.
L‟organizzazione che oggi rappresento, nata sotto l‟egida della U.I.L. Confederale, ha trovato il coraggio e le modalità di evolversi, di adeguarsi alle complicate fasi che oggi condizionano il mondo del lavoro, i lavoratori e chi li amministra; auspico che la teoria Darwiniana possa dare spunto a tutti gli interlocutori.
Voglio dare adito a riflessioni a tutti i lettori della presente, stimolando valutazioni e sensibilizzazioni su alcuni temi che quotidianamente attanagliano la nostra categoria di uomini e donne in divisa.
Le dico ciò, poiché sono state sottoposte alla Sua attenzione, alcune questioni da questa organizzazione sindacale e, ad oggi nessuna risposta è stata fornita.
Di contro, risposte immediate nei confronti dei poliziotti partenopei, che sembrerebbero aver commesso delle violazioni al regolamento di servizio, è stata attivata celermente la “mannaia” della sanzione disciplinare.
Questore, Lei rappresenta la Polizia di Stato ed il Sindacato rappresenta i lavoratori, due ruoli fondamentali, due facce della stessa medaglia, due ingranaggi di un complesso meccanismo, che insieme e con equilibrio, dovrebbero non perdere mai di vista tre principi fondamentali:
1)buon andamento della Pubblica Amministrazione
2)immagine della Polizia di Stato
3)tutela dei diritti dei Lavoratori
Se questo non avvenisse, ci sarebbe uno sbilanciamento che, necessariamente dovrà essere riequilibrato, anche attraverso una o più azioni politico-sindacali, finanche con forme di proteste pubbliche, sensibilizzando i cittadini e le istituzioni.
Sede Legale:via G. Ferraris nr.3, c/o ITAL SERVIZI UIL 80142 Napoli
Tel. 3739035292- mail: napoli@usip.it- Pec; usipnapoli@pec.libero.it
Ho ascoltato con immenso interesse, la relazione del Neo eletto Segretario Generale della U.I.L. Pierpaolo BOMBARDIERI, al quale vanno i nostri più sentiti e sinceri auguri.
Di seguito riporto un passaggio emblematico della suo discorso d‟insediamento, da tener sempre in primo piano:
“Porteremo, come sempre abbiamo fatto, queste idee ai tavoli del confronto. Lo faremo con grande rispetto e pretendiamo lo stesso rispetto. Nessuno pensi di intimorirci o di far passare il sindacato come uno strumento di altri tempi. Il sindacato è fatto di persone che si alzano tutte le mattine insieme alle lavoratrici e ai lavoratori. Persone che non hanno orari, non hanno sabati o domeniche, perché come abbiamo sempre detto, non lo hanno le violazioni dei diritti e le ingiustizie. La nostra Organizzazione, come quella di Cgil e Cisl, è fatta di donne e uomini, di giovani e anziani, che hanno riempito tantissime piazze lo scorso anno per chiedere un Paese diverso. E se non rispetterete quei lavoratori, quelle lavoratrici, quei giovani, quei pensionati, se non li ascolterete, siamo pronti a ritornare in quelle piazze.”
Un sindacato diverso non lo immagino, questo è il mio modello da decenni, serio, affidabile, concertativo ma senza mai perdere di vista quale sia la vera “mission”, ovvero quella di tutelare chi produce sicurezza e democrazia.
I Suoi dipendenti hanno bisogno di responsi e soluzioni certe, quando la domanda è ormai posta, senza sfociare mai nel “fabretismo”, teoria di un non molto noto filosofo napoletano del „700, ovvero “ facimm aberè”.
La vita, come i nostri ruoli istituzionali, sono una partita a scacchi, evitiamo lo stallo e lo scacco matto, al resto c‟è sempre una soluzione.