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Napoli, sventato un raggiro a banche e clienti

Il lockdown, ormai, è terminato e si è attenuata l’emergenza del Coronavirus, ma le vecchie abitudini resistono e rimangono attaccate alle radici, fissate all’interno del tessuto sociale. Si pensava che un avvenimento di questo calibro, potesse cambiare nel profondo ogni individuo: alcuni sono stati coinvolti in questo processo, ma altri, purtroppo, non hanno rinunciato alle pratiche utilizzate prima della quarantena forzata. In Campania, infatti, più precisamente nella città di Napoli, è stata portata alla luce una truffa con carte di credito rubate.

Attraverso tecniche di “spoofing” e “social engineering“, infatti, i truffatori hanno raggirato numerosi clienti e banche, riuscendo ad ottenere centinaia di migliaia di euro, da carte di credito intercettate, prima di arrivare ai destinatari.

Dal nucleo investigativo di Verbania, alcuni carabinieri, con alcuni colleghi dei Comandi Provinciali di Bologna, Caserta e Napoli, alla fine dell’indagine “Incognito“, coordinata dalla Procura di Napoli, hanno effettuato circa undici misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti dello stesso numero di individui, ritenuti gravemente colpevoli dei reati di associazione per delinquere, indirizzata all’indebita utilizzazione ed alla ricettazione, con attivazione di metodi fraudolenti, di carte di credito di illecita provenienza.

Un’indagine che è cominciata a marzo del 2019, in seguito all’esecuzione, a Napoli, di una misura cautelare detentiva, rivolta ad uno dei responsabili della rapina a mano armata, avvenuta nel mese di dicembre del 2018, all’ufficio postale di Nonio (VB). I carabinieri provenienti dal Nucleo investigativo di Verbania, durante la perquisizione domiciliare, avevano scoperto una carta di credito, intestata ad una donna del nord, ignara e del tutto estranea alla vicenda.

Si è venuti a conoscenza che la carta di credito, riportante una firma falsa e mai arrivata all’intestataria, era stata impiegata ed utilizzata in un casinò Sloveno ed era stata sottratta alla fine di gennaio 2019, in compagnia di moltissime altre di uno stesso lotto, provenienti dal Centro meccanizzato postale di Milano Roserio.

Dopo aver esaminato con esattezza ogni movimento di tutte le carte di credito di quel lotto, è emerso che numerose erano state utilizzate indebitamente, nei casinò Sloveni, e inoltre esercizi pubblici o ATM italiani. Coordinate ed eseguite direttamente dalla Procura della Repubblica di Napoli, Settima Sezione, le indagini sono state sviluppate facendo ricorso sia ad attività tecniche che tradizionali, con il supporto della polizia Slovena e Svizzera, ed hanno permesso, fortunatamente, di portare alla luce la tortuosa vicenda e il complesso meccanismo alla base delle attività illecite, svoltesi a Napoli.