Ad oggi i genitori non sanno ancora quando potranno rimandare a scuola i propri figli e quest’ultimi rivedere gli amati insegnanti, la causa è la confusione generata tra Regioni e Stato. Molte le accuse mosse alla ministra della Pubblica Istruzione.
Tarda ad arrivare una data precisa per il ritorno tra i banchi. Il giorno fatidico, precedentemente fissato dalla ministra Azzolina al 14 settembre, sarà comunicato dopo il 25 giugno. I governatori si riuniranno in Conferenza per discutere della questione scuola, ma con un attrito di partenza preesistente: i presidenti delle singole Regioni vorrebbero approvate le linee-guida inviate l’11 giugno prima di fissare la data.
Le linee-guida sono indispensabili per la messa in sicurezza degli studenti e del personale, possibile solo grazie alla collaborazione tra Regioni, Enti locali ed istituti scolastici. Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, chiarisce questo aspetto: “Presto saranno disponibili le linee guida condivise Governo-Regioni per la ripresa delle attività scolastiche, ma occorre un piano di investimenti per il settore. La scuola deve ripartire prima possibile, ma in condizioni di massima sicurezza, per questo motivo abbiamo concordato con il Governo un ulteriore momento di confronto la prossima settimana per arrivare all’emanazione di linee-guida condivise”.
Intanto il Presidente della Campania De Luca non si risparmia in una diretta Facebook nei confronti della ministra della Scuola, Lucia Azzolina, criticandola aspramente: “Noi ci stiamo preparando ad eseguire i tamponi a tutti i docenti. Per carità, meglio non aprire il capitolo della scuola che è il più massacrato e totalmente subordinato alle logiche della politica politicante. Non so come e quando aprirà l’anno scolastico, di questo esprimiamo profonda gratitudine al ministro della Pubblica Istruzione”.
Cinque giorni fa De Luca aveva nuovamente contestato Azzolina: “Un ministro che propone l’apertura dell’anno scolastico il 14 settembre, per chiudere poi tre giorni, poi riaprirle e richiuderle ancora, in qualunque Paese civile sarebbe invitato a dare le dimissioni. Lavoreremo nei prossimi giorni, per quello che sarà possibile, per evitare questa vergogna”.
Le accuse sono state pesanti e sono principalmente derivate dalla scelta di riaprire il 14 settembre per poi però richiudere subito dopo a causa delle elezioni regionali che avranno luogo tra il 20 ed il 27 settembre. De Luca aveva invece sostenuto che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale avrebbero dovuto svolgersi entro il mese di luglio, appello rimasto inascoltato.