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Napoli, l’ombra dei clan sulle sanificazioni: sette arresti

L’ombra dei clan camorristi inizia, pericolosamente, ad allungarsi per sfruttare lo stato d’emergenza. La mafia abbraccia il mondo delle sanificazioni.

L’ombra dei clan sulle sanificazioni: sette persone in custodia cautelare

E’ stato notificato un provvedimento di custodia cautelare a sette persone dalla Guardia di Finanza per vari reati di stampo mafioso. Come riporta gran parte della stampa locale non v’è dubbio che la notizia sia più inquietante di ciò che gli arresti raccontano. Il Gip, che ha emesso la custodia, ha fornito al nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf l’ordinanza a seguito delle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha ipotizzato vari reati. Tutti di stampo mafioso: si va dall’associazione di stampo mafioso, appunto, all’estorsione; l’illecita concorrenza, l’intestazione fittizia di beni, il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti.

Una circolazione d’affari che la procura ha voluto preventivamente stroncare e che agirebbe nell’ambito delle sanificazioni. C’è poco da star sereni in questa fase due, dove si profetizzano le parole di noti osservatori delle cosche mafiose. La Camorra cercherà di mettere le mani in pasta, e questa non è una notizia. Nello specifico la nuova frontiera è tutta incentrata sull’emergenza. Lo scorso 4 aprile già si parlava di mascherine e test contraffatti dalla criminalità.

Beni e società: sequestri per un valore di 10 milioni

La storia, chiaramente, si infittisce e non si ferma ai soli arresti. Sono infatti state chiuse preventivamente undici società e sequestrati diversi beni per un valore di 10 milioni di euro con i quali gli arrestati avrebbero svolto le attività delittuose. Ovviamente la storia è in corso d’aggiornamento, gli arrestati sarebbero, altresì, collegati direttamente al clan Vinella-Grassi, storicamente attivo nell’area di Napoli Nord (abbracciando anche il casertano). Le sanificazioni rappresenterebbero la nuova frontiera: gli interventi sarebbero infatti molto più redditizzi delle mascherine e dei test.

Insomma storia vecchia, sempre presupponendo che le indagini e la custodia cautelare rispecchino anche solo in parte i reati compiuti. Certo gli illeciti descritti non sono cosa da niente.