Il XXI SECOLO ha avuto l’opportunità e il piacere di intervistare i due ragazzi ischitani che hanno creato, ottenendo un successo immediato, la famosa pagina Instagram Rivorreischia. Un format che ha colpito, e che continua a riscuotere molta risonanza, nato grazie a due ventenni innamorati di Ischia, la popria isola.
Grazie per aver accettato questa intervista. Come nasce la pagina Instagram “rivvoreischia”?
“La pagina era nata in realtà per seguire un trend diffusosi su Instagram, ovvero ciò che vorremmo una volta finita la quarantena. Eravamo nati così.
Poi ci è stato comunicato che quel trend in realtà era un marchio registrato presso il MISE, all’ufficio Marchio e Brevetti. Non volevamo chiudere la pagina perché avevamo riscosso abbastanza seguito (mille followers in meno i 24 ore) allora ci siamo reinventati, e così è nata – rivvorreischia”.
Qual è lo scopo principale della pagina?
“Inizialmente lo scopo principale era quello di proporre contenuti su aspetti isolani di cui la popolazione di Ischia potesse provare malinconia. Successivamente il target è cambiato, siccome abbiamo notato un aumento graduale di followers provenienti dalla terraferma.
Ora il nostro obiettivo è quello di pubblicizzare il più possibile le bellezze di Ischia, in vista dell’imminente stagione turistica che come ben sappiamo, quest’anno è un’incognita”
Ho notato che molte persone vi seguono attivamente, con entusiasmo, e ciò dimostra un affetto verso voi e anche nei confronti di Ischia. Cosa ne pensate? Immaginavate tutto questo successo?
“Il seguito che abbiamo avuto nei primi giorni di vita della pagina è stato fenomenale e ovviamente inaspettato. Noi non lo immaginavamo tutto questo successo; possiamo dire che rivorreischia è semplicemente una pagina giovane con – appena – due mila followers, che cerca di proporre contenuti già visti, sotto un’ottica diversa. Ci diverte gestire questa pagina e speriamo possa crescere ancora di più”.
In questo momento di fase due, a voi, cosa manca di più di Ischia?
“Essendo due ragazzi di venti anni, ci manca vivere la nostra isola, viverla appieno, nei suoi pregi e nei suoi difetti. Essendo sempre più vicini alla stagione estiva, ci manca vedere l’isola piena di turisti, ci manca poter andare a mare con spensieratezza”.
Il nome della vostra pagina “rivorreischia” può essere letto secondo un duplice significato? Rivorrei nel senso che sarebbe bello avere l’isola di un tempo. Oppure rivorrei l’isola del pre-lockdown?
“Bellissima domanda! La pagina nacque, con format e nome diverso, poi per le questioni prima spiegate, uno di noi pensò che, cambiando nome, colore principale della pagina e font, non ci sarebbero dovuti essere problemi e fortunatamente così è stato.
Per rispondere alla domanda, a noi piace pensare che “rivorrei”, sia ad interpretazione e che nel farlo ci possano essere due chiavi di lettura: la prima appartiene agli abitanti dell’isola e ha come riferimento la volontà di ritornare alla normalità isolana. La seconda chiave di lettura invece, appartiene ai turisti e alla loro volontà di tornare qui.
Insomma entrambe le chiavi di lettura girano attorno alla malinconia di ciò che l’isola ha da offrire”.
Ringraziamo i due giovani ischitani, Sara e Sebastian, che hanno accettato l’intervista e hanno risposto in modo impeccabile e simpatico a tutte le domande. Rivorreischia è una pagina di rinascita, di spensieratezza e di condivisione, rivolta al futuro e soprattutto piena di bellezza. Gli “ingredienti” perfetti in un momento così delicato, in un periodo di ripartenza, in cui si vorrebbe si ri-vorrebbero fare tantissime cose, ancora lontane.