Il limoncello, liquore dolce per antonomasia, è ad oggi uno dei prodotti più rinomati della Campania.
Il termine ha origini antiche, compare nell’opera del 1590 “Vocabulario De Las Dos Lenguas Toscana y Castellana” di Cristobal Las Casas.
I miti sull’origine di questo liquore sono molteplici. Secondo una leggenda Zeus, padre degli dei, approdato nella terra delle sirene, avrebbe affidato il segreto di questa preparazione ad un uomo. Altre leggende raccontano che, nelle fredde mattinate invernali, i pescatori avessero l’abitudine di sorseggiare la bevanda. Ancora un altro mito lega la storia di questo liquore ai monaci certosini che, dopo aver scacciato le sirene dalle loro terre, avrebbero continuato a produrlo per celebrare la vittoria sul popolo del mare.
Nel corso degli anni in Campania, ma anche in altre località, si è diffusa l’abitudine di conservare una bottiglia di limoncello e di sorseggiarlo dopo i pasti. Dagli anni ’90 i ristoratori partenopei hanno presentato il liquore dopo averlo tenuto in frigo per diverse ore, riscuotendo un successo immediato; nello stesso periodo si è diffusa l’abitudine di esporre una bottiglia di limoncello nei bar di Capri e della Costiera Amalfitana.
Passiamo alla preparazione:
Ingredienti
-10 limoni grandi
-1 kg di zucchero
-1 litro e mezzo di alcool puro
-1 litro e mezzo di acqua naturale
Preparazione del limoncello
Innanzitutto bisogna pelare i limoni, le bucce dovranno essere molto sottili. In seguito ponetele nell’alcool, in un barattolo di vetro con coperchio per 15 giorni.
Dopodiché filtrate il liquido e pigiate le bucce per ottenere l’alcool aromatizzato. Poi fate sciogliere lo zucchero nell’acqua, a fuoco lento, fatelo raffreddare e, in un secondo momento, versatelo nell’alcool filtrato. Infine bisognerà trasferire il limoncello in diverse bottiglie, utilizzando un imbuto. Chiudete con attenzione le bottiglie, è consigliabile avvolgerle nella carta stagnola; la bevanda deve riposare per 30/40 giorni, dopodiché sarà pronta per essere servita.
La storia di un liquore che, con il suo sapore deciso e delicato al tempo stesso, ha saputo affermarsi come eccellenza campana.