Gli effetti del lockdown sull’economia italiana si avvertono chiaramente, ad approfondire la situazione è l’Istat.
A marzo 2020 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto al mese di febbraio. Come detto in precedenza, ad effettuare questa valutazione è l’Istat, l’istituto spiega che nel primo trimestre del 2020 il livello della produzione è sceso del 28,4%. I dati peggiorano se comparati con quelli registrati a marzo 2019, in confronto ai quali l’indice è diminuito del 29,3%. I settori maggiormente colpiti dal fenomeno sono: abbigliamento, fabbricazione dei mezzi di trasporto e industrie tessili.
Possiamo affermare che si tratta del calo peggiore registrato finora. L’indice destagionalizzato mensile mostra riduzioni significative in tutti i comparti, in particolare le variazioni negative interessano i beni strumentali, i beni intermedi, i beni di consumo e l’energia.
I dati forniti dall’Istat
Secondo l’Istat, a marzo 2020 l’indice complessivo è diminuito tendenzialmente del 29,3, i giorni lavorativi sono stati 22, contro i 21 registrati a marzo 2019. Il dato meno favorevole riguarda i mezzi di trasporto, che hanno registrato un calo del 60,1% su febbraio e del 52,6% su marzo 2019.
Sulla questione interviene Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, che ha dichiarato: “Una disfatta, il coronavirus ha travolto le nostre industrie producendo un tracollo record. Un vero e proprio terremoto che ha abbattuto il nostro sistema industriale”; in seguito ha aggiunto: “Una caduta che non ha precedenti neanche rispetto all’anno horribilis del 2009”.
In confronto a marzo 2009, la produzione risulta inferiore del 23,4%. Per i beni di consumo durevoli la riduzione rispetto a 11 anni fa è del 53,7%, più della metà. Il crollo del 29,3% registrato attualmente è superiore a quello che si era registrato nel 2009, quando ci fu un abbassamento della produzione rispetto a marzo 2008 del 25,9%.
Le dichiarazioni del Codacons
Anche il Codacons si pronuncia su questo dato dichiarando: “Una vera e propria Caporetto per l’industria italiana, dopo le vendite al dettaglio e l’inflazione, anche l’indicatore economico della produzione industriale risente a marzo degli effetti devastanti del coronavirus”. Il presidente Carlo Rienzi ha fornito ulteriori delucidazioni: “Per avere un quadro di come l’emergenza abbia impattato sull’economia basta guardare i dati odierni relativi ai beni di consumo, che rispetto al mese precedente calano del -27,2%, con un tracollo per quelli ‘durevoli’ che raggiungono il record del -57,1% su mese e -49,4% su anno”.
Un dato negativo, che segna un momento difficile per l’economia italiana.