Domenica scorsa a Napoli, una donna stava rientrando a casa dopo una giornata intensa di lavoro, quando in pieno giorno, nei pressi del Metropark, è stata violentemente aggredita e stuprata.
Piena solidarietà e sostegno a questa ennesima vittima della violenza di balordi senza nessun rispetto
della dignità umana dichiara il Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti Vittorio
COSTANTINI, che continuando afferma neanche in questo drammatico momento che stiamo
attraversando, si placa la ferocia di delinquenti pervertiti che continuano a seminare terrore e violenza
nelle città, una violenza che in questo caso si è accanita nei confronti di una infermiera che peraltro
proprio in questo periodo, a causa dell’emergenza epidemiologica, probabilmente sta mettendo a rischio
la propria vita per il bene degli altri.
Il Segretario COSTANTINI afferma anche, l’amarezza e l’indignazione sta anche nel fatto che tale brutale
episodio si sia svolto in pieno giorno, ciò significa che l’arroganza con cui si comportano criminali di
questa specie non è più sopportabile, e francamente si rimane anche perplessi nel constatare che nessuno
sia riuscito ad intervenire in nessun modo, per riuscire a bloccare l’infame gesto. Lo stupro è un orrendo
crimine contro la persona che deve essere punito con pene severissime ma nel frattempo sarà il caso di
garantire più sicurezza ai cittadini, attraverso l’assunzione di nuovo personale nelle Forze dell’Ordine
ripianando quindi organici ormai ridotto all’osso e peraltro con una età media molto elevata, e riuscendo
in tal modo a produrre maggiore sicurezza nelle città del nostro Paese.
Infine il Segretario COSTANTINI dichiara, fortunatamente il vile aggressore è stato assicurato alla
giustizia, ma ci aspettiamo la massima pena prevista e soprattutto ci aspettiamo che ci sia una vera
certezza della pena, ci aspettiamo che quanto previsto dal codice penale sia realmente applicato fino in
fondo, perché siamo veramente stufi di vedere malviventi di questa fattura uscire velocemente di galera,
per ritornare a fare del male e magari ricommettere nuovamente lo stesso crimine.