Il drive-in, locale pubblico in cui si può ricevere il servizio rimanendo in automobile, nato a Dallas nel 1921 e approdato in Italia verso la fine degli anni ’50, torna ad essere preso in considerazione per musica, cinema e teatro nel 2020 a causa dell’emergenza Coronavirus.
I drive-in adesso saranno una valida alternativa per concerti e spettacoli (rispettando al contempo le norme anticontagio da Coronavirus) che, altrimenti, non potrebbero tenersi per la necessità di mantenere una distanza di sicurezza tra le persone. L’idea nasce da aziende leader nei campi legati alla produzione, allestimento e produzione di eventi che vantano una storica affidabilità, costruita sul campo nella realizzazione di grandi concerti, tour e grandi eventi italiani degli ultimi anni.
L’obiettivo è quello di sostenere la filiera del cinema, del teatro e musica live che oggi è in ginocchio con più di 300 mila lavoratori in disoccupazione e perdite per decine di milioni di euro ogni settimana.
L’idea è quella di trovare aree sufficientemente grandi dove allestire palco e maxischermi e permettere al pubblico di godersi lo spettacolo seduti in auto.
Per Napoli si è pensato ad una possibile riconversione del grande parcheggio dell’Arena Flegrea, sul lato di Via Terracina. I settecento posti auto potrebbero essere ridotti alla metà. La grande area potrebbe essere attrezzata per 350 posti auto con un paio di persone a bordo. Il tutto sempre rispettando le misure di sicurezza necessarie. I biglietti si acquisteranno online, sarà presente un termoscanner all’ingresso, mascherine e distanziamento tra auto e persone. Ma tutto resta solo un’ipotesi per ora.
Al progetto finora hanno aderito 20 città, tra cui: Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto e Palermo.
Il drive-in rappresenta una risposta concreta al bisogno di divertimento open-air in tutta sicurezza e nel rispetto delle misure di distanziamento sociale imposto dal governo al fine di tutelare tutti i cittadini.