RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dal 4 maggio 2020 all’Ospedale Evangelico Betania riprenderanno tutte le attività ospedaliere ordinarie mediche e chirurgiche, nonché le attività ambulatoriali. La decisione arriva in seguito alla comunicazione della Regione Campania che autorizza la ripresa delle attività di elezione e ambulatoriali negli ospedali.
“Ripartiranno tutte le attività ma nel rispetto delle misure e le procedure previste dalla Regione Campania per l’emergenza Covid-19. Per garantire il distanziamento previsto dalle normative vigenti per il contrasto del contagio, l’ospedale ha adottato misure precauzionali che prevedono l’accesso regolamentato alle sale d’aspetto e ai percorsi interni, turnazioni per l’accesso agli ambulatori, il rispetto rigido degli orari, nonché la disponibilità di disinfettanti in tutti gli ambienti e la sanificazione dei locali”, spiega il Direttore Sanitario, Antonio Sciambra.
Questo significa che oltre le prestazioni di Pronto Soccorso e di urgenza effettuate negli ultimi due mesi si potranno riprendere tutti gli interventi chirurgici di elezione, le prestazioni mediche ordinarie, i ricoveri e le attività ambulatoriali, finora sospese per il rischio legato alla diffusione del virus Covid-19.
I pazienti interessati alle attività dell’ospedale potranno contattare il CUP, Centro Unico di Prenotazione, per prenotare una prestazione telefonicamente 081 5912159 e/o chiedere informazioni 081-5912378
“Inoltre ogni paziente che accederà all’ospedale sarà sottoposto ad una valutazione generale, tra cui la rilevazione della temperatura corporea e della saturimetria periferica e, prima di eventuale ricovero per intervento, anche allo screening Covid”, aggiunge Sciambra.
“In questa fase perché l’Ospedale possa riprendere rapidamente l’attività ordinaria è fondamentale la collaborazione dei pazienti che invitiamo a presentarsi indossando i DPI previsti come le mascherine, rispettando gli orari ed i percorsi e mantenendo le distanze di sicurezza interpersonali. Nell’interesse di tutti bisogna evitare l’affollamento dei luoghi comuni”, conclude il Direttore Sanitario.