È stato scarcerato ieri Pasquale Zagaria.
La decisione viene dal tribunale di Sorveglianza di Sassari, che ha disposto la sua scarcerazione.
Recluso al 41 bis, Pasquale Zagaria è l’imprenditore legato al clan dei Casalesi, fratello del più famoso boss Michele Zagaria.
A causa di una grave patologia che ha Zagaria, i magistrati hanno preso questa decisione anche a causa dell’indisponibilità da parte delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno.
All’imprenditore del clan dei Casalesi sono stati concessi gli arresti domiciliari. Li sconterà a casa della moglie, a Pontevico, in provincia di Brescia, una delle zone più colpite dall’epidemia. È lì, infatti, il luogo in cui è stato deciso che Zagaria potrà continuare la cura, proteggendosi dal contagio. Zagaria, in piena zona rossa, trascorrerà i prossimi cinque mesi.
La scarcerazione dell’imprenditore dei Casalesi sarà, comunque, oggetto di approfondimento da parte del ministero della Giustizia. Infatti, si è appreso che Alfonso Bonafede, il Guardasigilli, ha interessato del caso anche l’ispettorato di Palazzo Piacentini, sede del Ministero della Giustizia italiano.
Il giudice Riccardo De Vito, in un provvedimento di otto pagine, comunica che “appare decisivo, infatti, sapere gli esiti degli approfondimenti diagnostici per capire l’evoluzione della patologia e le possibili cure”.
La decisione dei domiciliari è stata presa quindi perché Zagaria ha bisogno di cure, perché ha una patologia che lo espone maggiormente al rischio contagio e perché non è stato possibile capire se poteva sottoporsi alle terapie richieste in altre strutture carcerarie. Questo poiché il Dipartimento amministrazione penitenziaria non ha mai risposto al giudice di sorveglianza.
Il Dap, però, comunica che il Tribunale di sorveglianza di Sassari è stato costantemente informato. Un vero e proprio cortocircuito, quindi che ha avuto come conseguenza fil far ottenere a Pasquale Zagaria i domiciliari.