La Serie A è in bilico. È questa la sintesi delle parole del Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, intervistato a TG2 Post, diretto da Gennaro Sangiuliano. L’emergenza sanitaria, che ha colpito tutto il mondo, in Italia sta registrando numeri confortanti giorno dopo giorno, ma la paura è quella di gettare alle ortiche tutti gli sforzi fatti finora, con scelte affrettate e poco oculate.
Queste le dichiarazioni di Spadafora: “Mercoledì avrò un incontro con la FIGC che mi presenterà il protocollo. Esso riguarderà prevalentemente la questione allenamenti. Lo valuteremo insieme con attenzione, ma, se devo essere chiaro, non dò per certa né la ripresa del campionato, né quella degli allenamenti il 4 maggio. Quando una ripartenza? Il mondo del calcio deve ripartire, speriamo il prima possibile. Tuttavia, nessuna riapertura si può accertare se non capiamo che esistano realmente le condizioni nel Paese. Il 4 maggio l’Italia comincia a ripartire piano piano, bisogna capire se il calcio può farlo sin da subito”. Inoltre, ha aggiunto: “Anche se dovessero riprendere gli allenamenti, non sarà certa la ripresa delle partite. La Serie A non deve avere questa illusione”.
Affermazioni chiare, che però lasciano ancora un grande punto interrogativo sul futuro della massima competizione nazionale di calcio. Dichiarazioni che vanno anche a cozzare con quanto espresso dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina, qualche giorno fa: “Per la ripresa della Serie A contiamo per fine maggio, inizio giugno”.
Nei giorni scorsi c’è stata anche l’ipotesi di finire la stagione giocando al centro-sud, in modo tale da restare lontani dalle zone più colpite dal Covid-19. Ipotesi che però sembra poco plausibile, se non altro per una questione logistica.
Ad ogni modo, c’è ancora da fare chiarezza sul futuro della Serie A. Una cosa è sicura: ogni giorno vengono monitorati i dati del virus (fortunatamente in miglioramento) e non appena ci saranno le condizioni si tornerà in campo. Terminerà il campionato? Lo scopriremo solo vivendo.