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Cidi, gli occhiali alla moda per il Covid-19

La moda è segno del presente effimero, diceva Baudelaire ne ‘Il pittore della vita moderna’. E anche con l’emergenza planetaria ha messo mano e inventio alla sua capacità di reinventarsi. Soprattutto per un qualcosa che non avesse come scopo la vetrina del boulevard. In questo, la linea di occhiali Cidi ha saputo giocare bene.

Il carattere distintivo del Made in Italy è apparso anche nel taglio adottato nel fronteggiare il covid, dove, numerose case e griffe hanno contribuito alla riconversione della produzione. 

Ultima, in ordine di arrivo, è lo storico marchio Cidi, nota per la linea di occhiali d’alta moda, pronta a cambiare rotta dell’impianto produttivo per fornire dispositivi protettivi, in primis al personale sanitario impegnato a fronteggiare la lotta all’emergenza sul territorio nazionale. 

Cidi ha messo a disposizione i propri stabilimenti divenendo partnership all’avanguardia per coloro che sono maggiormente a contatto con il pubblico, come autotrasportatori, cassiere dei supermercati e  farmacisti.

La casa di Treviso ha realizzato un prodotto costituito da Grilamid TR90, leggero e atto a non provocare arrossamenti cutanei; le lenti in policarbonato detengono resistenza e protezione dai raggi UV. Una manifattura approvata interamente dalla normativa EN166, tutelante l’attuale mercato. 

Con la crisi che ha colpito il settore, a seguito del procrastinarsi dell’emergenza sanitaria, e l’impossibilità di svolgere cerimonie, con l’avvicinarsi della stagione estiva, come dichiarato dallo stilista partenopeo, Gianni Molaro, che ha parlato di un giro d’affari di circa 40 miliardi di euro annui, l’unire stile e utilità diviene prassi.

Il settore della moda nazionale, capeggiato dalle case d’alta moda del Made in Italy, ha visto numerose aziende, ad inizio del mese di aprile, metter mano alla riconversione della produzione, come la pelletteria di Valentino Orlandi, pronta a dar il proprio contributo con la realizzazione delle mascherine, oppure il Gruppo Zenga che ha fornito gratuitamente oltre 500mila camici. 

Un trend a cui va allegata anche la generosità di alcuni nomi blasonati della moda italiana, come Donatella Versace e Giorgio Armani, pronti a contribuire economicamente con donazioni di migliaia di euro per la sanità di alcune regioni.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."