In un’Italia ormai martoriata, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista societario, dalla pandemia di Covid-19 esplosa nell’ultimo periodo, che ha costretto la penisola alla chiusura forzata, arrestando immediatamente la gran parte dei processi economici e produttivi, basti pensare ai settori immobilizzati a causa del blocco totale, c’è chi vede la luce in fondo al tunnel e punta alla riapertura. Ristoranti, bar, parchi potrebbero essere già riaperti a partire dal mese di maggio, gli odontoiatri torneranno a lavorare passata l’estate, le aziende agricole subito. Le regioni riprenderanno a funzionare, dal punto di vista economico, secondo un calendario a macchia di leopardo, la Basilicata, si ricordi che a Melfi c’è lo stabilimento di Fca, sarà una delle prime a riprendere la produzione. Si procederà però con diverse velocità, Lombardia, Piemonte orientale, Emilia Romagna settentrionale, Veneto, attenderanno di più a causa della circolazione del virus ancora molto attiva. Questo calendario di riaperture però spaventa alcuni rappresentanti delle regioni italiane, tra i quali si annovera il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale si dice preoccupato riguardo questo riavvio dell’Italia.
De Luca : “dobbiamo avere grande senso di responsabilità”
“C’è chi preme per affrettare la ripresa di tutto ma dobbiamo avere grande senso di responsabilità. Se dovessimo avere corse in avanti in regioni dove c’è il contagio così forte, la Campania chiuderà i suoi confini. Faremo una ordinanza per vietare l’ingresso dei cittadini provenienti da quelle regioni”, ha affermato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una conferenza per fare il punto sull’emergenza Coronavirus.
Secondo il governatore, il piano di ripresa in Campania “dovrà essere accompagnato da un piano di sicurezza sanitaria. Sarà una ripresa graduale. In queste ore stiamo iniziando il confronto con le categorie produttive ed economiche ma stiamo lavorando per dare un protocollo di sicurezza per non dover poi richiudere. Abbiamo dimostrato di essere un modello di efficienza amministrativa, di capacità operativa e concretezza. Se continueremo così probabilmente la Campania sarà la prima d’Italia a uscire dal tunnel”.
5 mesi per un timbro
Il governatore della Campania, orientato alla tutela dei cittadini campani, si è poi ultimamente scontrato verbalmente con il ministro del Mezzogiorno, seppur entrambi siano appartenenti al Partito Democratico.
De Luca ha accusato apertamente Provenzano di aver perso “5 mesi per un timbro”, un lusso che, a detta di De Luca, in un momento simile non ci si può concedere. La disputa nasce dai ritardi burocratici registrati per lo stanziamento dei “900 milioni del fondo sociale europeo”, bloccati ad oggi al ministero. I fondi potrebbero essere utilizzati per stanziare sussidi ai cittadini, rendendo un po’ meno scomoda la pandemia a tutti coloro i quali si vedono alle strette dal punto di vista economico.
Il ministro Provenzano però non ha tollerato l’affronto, rilanciando l’accusa al mittente, “De Luca sarà molto impegnato e forse non avrà avuto modo di parlare coi suoi uffici e sollecitarli ad adempiere agli obblighi amministrativi. Siamo noi che aspettiamo le risposte della Regione Campania”.