La Corea del Sud pronta a irrigimentare le misure anticovid.
Il governo della democrazia di Seul, capitale della Corea del Sud, sarebbe sul piede di guerra, dinanzi all’alto tasso di trasgressione delle misure restrittive dei suoi abitanti.
Ad optare per un pugno di ferro “tecnologico” sarebbero state le inefficaci soluzioni adottate per monitorare smartphone, e il crescente numero dei trasgressori ai veti governativi anticovid.
Stando a quanto riportato dal quotodiano britannico The Guardian, il governo centrale di Seul, ha allertato che ricorrerà a misure analoghe a quelle della detenzione domiciliare per sorvegliare i trasgressori recidivi, come il braccialetto elettronico.
Oltre 57000 sono stati i teasgressori infatti, che hanno aggirato il monitoraggio governativo, mediante l’abbandono dei dispositivi smartphone presso i loro domicili di residenza, venendo poi nuovamente “pizzicati” dalle autorità a piede libero.
Il braccialetto elettronico è visto quale consueta misura, onde evitare assembramenti e un ulteriore impennata del flusso di contagio, in un’area già in ginocchio.
Allo stesso tempo, il braccialetto elettronico è posto quale misura atta a far rispettare le attuali normative di isolamento predisposte dal governo di Seul, in quanto consentirebbe un monitoraggio dei movimenti del soggetto superiore all’interno del reticolato urbano.
L’Asia, oltre alla Cina, attualmente vede in ginocchio nazioni come India e Thailandia.
La misura del braccialetto di Seul è solo l’ultima trovata in ordine di arrivo da parte delle autorità nazionali di un determinato Paese.
In febbraio fecero scalpore le trapelate informazioni, in merito alle misure adottate in Cina. Lo Stato predispose il ricorso alla pena capitale per punire eventuali trasgressori, sia dalla zona rossa di Wuhan, che successivamente dall’allargamento delle misure anticovid sul territorio cinese.
Parallelamente fecero discutere le sanzioni predisposte dalla Russia di Vladimir Putin e ancora vigenti. Il leader russo infatti, nel mese scorso ha predisposto dai tre fino ai cinque anni di carcere per eventuali trasgressori.