Il Coronavirus continua a diffondersi e mietere vittime nel nostro paese. Ecco perché quest’anno non si terranno le famose processioni pasquali in Penisola Sorrentina e anche in altre zone d’italia. La priorità resta quella di evitare l’assembramento di persone per limitare il pericolo di contagio, seguendo il celebre motto #iorestoacasa, coerentemente con quanto stabilito attraverso il decreto governativo, prorogato fino al 14 aprile.
Dunque, una tradizione che va avanti da secoli viene bloccata da questa epidemia, che sta mettendo a dura prova il mondo intero e sta cambiando anche le nostre abitudini. Di certo una notizia appresa con grande tristezza dalle tante persone che ogni anno si riversano per le strade della Penisola Sorrentina, per seguire con passione e fedeltà le processioni pasquali.
Le processioni degli incappucciati è un rito antichissimo risalente al 1300, molto sentito in Penisola. Esse si tengono il giovedì e venerdì della Settimana Santa. In particolare quella del giovedì (con vestiario bianco) rappresenta la ricerca della Madonna di suo figlio Gesù. Invece quella del venerdì (con vestiario nero) simboleggia la morte di Cristo crocifisso.
Le processioni dei vari comuni vengono organizzate dalle confraternite (alcuni comuni hanno più di una processione). Tutte molto suggestive e caratterizzate da elementi in comune come il Miserere, il coro dei ragazzi e quello delle donne, oltre alle rappresentazioni di Cristo e la Madonna.
L’atmosfera che le circonda prima e durante è particolarmente emozionante, quasi come si stesse vivendo un momento magico. Sicuramente quest’anno mancherà tutto questo ai fedeli. Saranno delle festività pasquali diverse dal solito, con meno serenità nella mente, ma più voglia di essere speranzosi, augurandoci che questa situazione presto diventi soltanto un brutto ricordo.