Nato a Bonn il 16 dicembre 1770, Ludwig van Beethoven è considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi.
La sua influenza fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del XIX secolo e per quelli successivi.
Le opere mature sono ricche di innovazioni e hanno aperto la strada ai musicisti del secondo Romanticismo, quali Brhams, Wagner e Bruckner.
La Nona Sinfonia ne è un esempio: è la prima sinfonia a introdurre un coro. L’insieme di questa elaborazione orchestrale rappresenta una vera innovazione. Sul piano della tecnica compositiva, l’impiego di motivi che alimentino interi movimenti è considerata una innovazione fondamentale. Di essenza squisitamente ritmica questi movimenti si modificano e si moltiplicano. Tra i più famosi, il primo movimento della quinta sinfonia e il primo movimento del quarto concerto per piano.
Le opere di Beethoven saranno apprezzate, in particolare, per la loro forza emozionale. Una forza che sarà fatta propria del Romanticismo.
Famosissima la Sonata al Chiaro di luna. Beethoven dedicò quest’opera alla sua alunna prediletta, una diciannovenne di cui era innamorato. Il compositore non riteneva questa, una delle sue migliori sonate; ma rimane una delle composizioni pianistiche più belle e più famose di ogni tempo. La dicitura Quasi una Fantasia è dovuta probabilmente alla struttura, che non rispecchia quella tradizionale di una sonata. Quasi una fantasia indica, quindi, il carattere libero e originale della sonata, tipico del periodo romantico.
Tra le famose opere di Beethoven vi è la sonata per piano n.29 op.106, detta Hammerklavier, l’opera più vasta e complessa scritta fino ad allora.
L’esplorazione, oltre ogni limite, di tutte le possibilità dello strumento, fece considerare quest’opera ineseguibile. La sordità del musicista fu ritenuta causa di una valutazione non corretta delle possibilità sonore. Ma la complessità e la modernità dell’opera erano note allo stesso Beethoven che, dolendosi delle frequenti lamentale, dichiarò al suo editore: “Ecco una sonata che darà filo da torcere ai pianisti, quando la eseguiranno tra cinquant’anni”.
Il 26 marzo 1827 Ludwig van Beethoven muore di idropisia all’età di cinquantasei anni. Il suo funerale fu impressionante; vede, infatti, ventimila persone riunite per lui.