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Italia, offerto grande aiuto alla capitale croata

La solidarietà dell’Italia non viene meno neanche in una fase drammatica come quella in corso: questo 2020, purtroppo, non è partito proprio col piede giusto, riservando delle sorprese poco gradevoli.

L’acerrimo nemico di questa annata è sicuramente il Covid-19, che si è diffuso rapidamente e ha creato gravi scompigli scatenando una vera e propria epidemia. È partito dalla Cina; successivamente è arrivato qui in Europa, in particolare in Italia, espandendosi senza sosta poi nei territori circostanti.

Sciami di locuste, invece, grandi come città intere, hanno invaso più di 15 paesi tra Africa orientale, Medio Oriente e Asia, devastando i raccolti. 70 miliardi di insetti volanti che coprono 740 chilometri quadrati.

Per di più, come se non bastasse, ci sono i soliti terremoti che colpiscono e distruggono interi territori, causando danni irreparabili. Una delle ultime vittime è stata la Croazia, più precisamente la capitale Zagabria.

Il sisma ha colto il paese in piena fase di “lockdown“, con i cittadini chiamati a non uscire di casa e 300 contagiati in una popolazione di 4 milioni di abitanti.

Nonostante la sola perdita di una giovane vittima e le scosse non avessero superato la magnitudo 5.5, il terremoto ha comunque danneggiato molti edifici della capitale croata, generando crolli e la necessità di evacuare uno degli ospedali.

Nel frattempo l’Italia, a causa del Coronavirus, riceve il supporto di molte nazioni ed accoglie aerei carichi di aiuti e medici partiti da molto lontano. Ma sebbene questa grave emergenza, la penisola italiana non rinuncia a guardarsi intorno ed allunga la mano verso la Croazia.

Nel pieno del caos sanitario le forze armate italiane e la protezione civile hanno trovato le energie e la forza per far arrivare il supporto alle autorità croate.

Sotto il coordinamento del Reggimento della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli“, officine mobili, automezzi, tende e personale specializzato sono partiti da Palmanova, Friuli Venezia Giulia.

Insieme agli uomini dell’Esercito, il gruppo di italiani diretto verso Zagabria comprende anche alcuni operatori della Protezione Civile e i vigili del fuoco.