Nel marasma generale di questi giorni, vissuti all’insegna della paura per l’emergenza Coronavirus, tra bollettini catastrofici che danno il senso della tragedia che si è abbattuta sul mondo e notizie fake di farmaci in grado di contrastare la pandemia, ha cominciato a circolare in rete l’ennesimo video che tratta tale argomento.
Dopo il fantomatico farmaco russo Abidol (o Arbidol), stavolta si parla di Favipiravir (nome commerciale Avigan), un antivirale usato in Giappone dal marzo 2014 per trattare forme influenzali causate da virus nuovi o riemergenti, limitatamente ai casi in cui gli altri antivirali risultino inefficaci.
A parlarne nel video pubblicato sul suo profilo Facebook, è Cristiano Aresu, un ragazzo italiano in visita in Giappone.
Di Avigan si parla da diverso tempo anche in Italia: esso era stato infatti utilizzato nel 2015 presso lo Spallanzani di Roma come trattamento sperimentale contro l’Ebola, vista l’emergenza, ma pur sempre raccomandando all’epoca ulteriori ricerche.
Sul The Guardian del 18 marzo 2020, si legge che, secondo Zhang Xinmin, funzionario del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia, il farmaco prodotto dalla Toyama Chemical (Fujifilm group), sarebbe sicuro e in grado di trattare il nuovo coronavirus. Una notizia che ha alzato immediatamente le azioni dell’azienda produttrice del farmaco, la Fujifilm Toyama Chemical.
Fino ad oggi, nel nostro Paese non è consentito il trattamento con Avigan sui pazienti affetti da Covid-19: perchè un farmaco possa entrare in commercio in Italia e in Europa, deve essere sottoposto ad adeguati controlli e studi, per evitare ulteriori complicanze o rischi. È da precisare, infatti, che esiste già in Italia una fast track, un iter veloce attivato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in collaborazione con l’Ema, l’ente regolatorio europeo dei medicinali, per i nuovi farmaci che dimostrino di essere realmente efficaci contro il virus: il loro uso negli ospedali può essere approvato in poche ore.
I medici giapponesi invitano infatti alla cautela: nell’uso di Avigan, infatti, vengono riportati anche effetti collaterali, come anomalie fetali per le donne incinte. Come si legge sul Financial Times del 18 marzo 2020, esso può essere distribuito su richiesta del Governo giapponese che ne detiene una scorta per 2 milioni di persone e non sembra essere molto utile sui pazienti gravi.
Insomma, anche il Giappone (Paese produttore) non ne consente l’uso su vasta scala per il momento: si dovrà attendere maggio per la probabile approvazione.
Intanto in Italia, il Governatore del Veneto Luca Zaia, in conferenza stampa, ha annunciato ufficialmente la sperimentazione da domani del farmaco nipponico: gli ospedali sperimenteranno i farmaci su pazienti individuati secondo criteri da stabilire.
Sarà necessario attendere non meno di un mese per vedere i primi risultati sull’efficacia di questo e di altri farmaci ugualmente in via di sperimentazione e per poter trarre le dovute conclusioni.