Una festa che attinge le proprie radici nell’antichità, cominciata nel mese che i latini chiamavano ‘Februare’, purificare, periodo dedicato ai riti di purificazione in onore del dio etrusco Februus che segnava il passaggio dall’inverno alla primavera e alla fertilità.
Fino ad arrivare ai riti dei Saturnalia dedicati al dio Saturno,Dionisio e le feste medievali che ci riportano all’impazzamento e alle celebrazioni della nostra più recente tradizione.
Proprio a partire dal Medioevo il carnevale ha assunto le caratteristiche che ancora oggi vengono riconosciute e riproposte nei festeggiamenti. Nei secoli scorsi infatti gli anni erano scanditi dai cosiddetti giorni ‘grassi’, e giorni di magra e astinenza che si protraevano anche per parecchi mesi. Dunque il cibo assumeva un ruolo importantissimo, soprattutto nel periodo del carnevale, dal latino Carnem Levare, esso infatti precedeva il periodo magro per eccellenza, la Quaresima. Tale festa veniva vissuta, come una piccola realizzazione di quel microcosmo traboccante benessere e ricchezza chiamato ‘ paese di cuccagna’ in cui il cibo la faceva da padrone. Mangiare era un rito, una celebrazione volta a rappresentare l’abbondanza e la sazietà prima di intraprendere il periodo successivo che avrebbe sancito l’astinenza.
Da qui la quantità esorbitante di alimenti con alla base lo zucchero, per chi poteva permetterselo e il grasso animale ritenuto prezioso per la cottura dei cibi da friggere.
Tali tradizioni sono rimaste felicemente nella nostra cucina, che variano di regione in regione.
A partire dalle famose castagnole, e frittelle ripiene di marmellata o uvetta. Le chiacchiere comuni a quasi tutte le regioni italiane, chiamate però con nomi diversi e accostate ad altre golose varianti, come i ravioli fritti, tipici delle cucine povere. Essi infatti in mancanza di ripieno, venivano fritti e poi passati nello zucchero durante la festa.
Immancabili i piatti salati come le lasagne napoletane fatte col ragù e polpettine di maiale fritte.
Insomma una festa che a partire dalla cucina, ha il sapore di una storia che si tramanda da secoli, di piatto in piatto.