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Tabacchi, un vizio caro all’Italia

In Italia il tabacco ogni anno subisce effettivi rincari atti a scoraggiare i consumatori.

L’ultima accisa, pari ad un rincaro di 20 centesimi di euro, in vigore da oggi, si spera abbia gli effetti immediati.

Le stime e i vari divieti, in ultimo in ordine di arrivo legato all’impossibilità di consumo di tabacco in aree pubbliche, come stazioni sono in controtendenza.

Giuseppe Sala, sindaco di Milano ha imposto un progetto atto a portare entro il 2030 l’assenza di luoghi all’aperto in cui fumare.

Stando a quest’ultime, l’unico danno reale sarebbe nelle tasche dei consumatori, arricchendo l’Erario dei 27 paesi Ue di oltre 93 miliardi di euro.

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità ad aumentare nell’ultimo anno sono le consumatrici, mentre sul territorio nazionale otre 11,6 milioni di persone consumano prodotti da fumo.

In media le donne consumano dalle 15-20 sigarette al giorno. Un trend maggiore del 28%, rispetto agli standard passati.

Su base territoriale,inoltre al sud si presentano percentuali di consumatori maggiori, con fasce di età coinvolgenti sempre più giovani.

Ad incrementare però, sono anche le vittime, stando all’ente sanitario.

Ogni anno circa 800mila persone sono vittima delle bionde, per malattie cardiovascolari o tumori.

Ad incrementare il danno sociale, incide anche il meccanismo economico.

Infatti la criminalità organizzata spesso mette i tentacoli sull’attività di contrabbando di sigarette, mediante produzione in loco, oppure esportazioni estere illegali.

L’ultimo maxi sequestro si è registrato proveniente da Dubai, ai danni del clan di Lauro di Secondigliano, da parte delle Guardia di Finanza.

A ciò andrebbero assommati anche i danni ambientali, dovuti al malcostume di gettare le cicche sulla pavimentazione urbana e la difficoltà dell’ecosistema di smaltimento delle medesime.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."