Il fenomeno del coronavirus è, ad oggi, un problema a livello globale. Non solo, ha portato danni alla popolazione, ma con l’avanzare dell’epidemia, anche l’economia fa un passo indietro.
Nell’ambito del commercio, il coronavirus sta portando danni fondamentali, che a lungo andare potrebbero portare ad una crisi globale.
Questo, è un periodo in cui il lusso, il turismo e l’elettronica sono in continuo sviluppo. Di conseguenza, il commercio internazionale, tra le varie nazioni (in particolare tra Cina e Nazioni Europee) è in crisi.
Infatti, per adesso, tutte le fabbriche sono chiuse. Quindi, tutte le aziende, italiane e non, che producono in Cina, stanno subendo delle ripercussioni. Inoltre, il rischio che molti lavoratori non rientrino a lavoro è alto, di conseguenza potrebbero diminuire le capacità produttive delle fabbriche, allontanando gli acquirenti.
In Cina, le aziende che hanno avuto danni maggiori, sono le aziende private implicate nel settore turistico, e le aziende che producono e vendono mezzi di trasporto.
Invece, in Europa, le aziende che sembra stiano avendo maggiori problemi sono quelle del settore abbigliamento e quelle che si occupano della vendita nel di giocattoli e peluche.
Nonostante ciò, i danni causati dall’epidemia potrebbero non esser un problema se ci sarà una rapida ripresa. A confermarlo è Kristalina Georgieva, direttrice nazionale del Fondo Monetario Internazionale. Secondo Georgieva, una corretta e rapida contrazione della crescita contribuirà alla ripresa del settore industriale.