Salirebbero a sessanta, i nuovi casi di coronavirus, emersi dalla nave da Crociera Diamond Princess, ferma ora, nella baia di Yokohama, in Giappone.
La tv TBS ( rete televisiva statunitense), citando fonti ancora non precisate, ha lanciato la notizie che i casi sarebbero in tutto saliti a centotrenta.
Sulla Diamond Princess, ci sarebbero più di 3.700 persone, tra cui trentacinque italiani tra membri dell’equipaggio e lo stesso comandante Gennaro Arma.
Al momento le vittime nel mondo sono 910, di cui 908 solo in Cina, più della Sars. Focolaio in Cina, l’epidemia si è propagata in altri ventisette paesi, inclusa l’Italia.
Da Pechino, in prima mattinata sono arrivati alcuni moniti, dal ministero degli Esteri Geng Shuang, che in videoconferenza ha invitato medici e politici italiani a valutare la situazione in modo obiettivo, rispettando tutti i protocolli e misure autorevoli dell’Oms e limitare invece misure ritenute eccessive.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, chiarisce invece che tra i contagi ci sono anche persone che non hanno viaggiato di recente in Cina. E invita ad una missione di esperti internazionali come ausilio al coordinamento sulla risposta epidemica.
Intanto ieri sono finalmente rientrati gli otto italiani rimasti in Cina che sono ora al Policlinico militare del Celio, Roma.
Ancora bloccato Niccolò, il diciassettenne che aveva registrato negli ultimi giorni una ricaduta, nonostante negativo ai testi coronavirus.
Sul suo caso specifico, si è tenuta una riunione decisionale che ha portato come esito l’invio di un aereo a Wuhan per prelevare il ragazzo e portarlo in Italia, che dovrebbe partire tra poche ore.