Non è raro oggigiorno vedere passare in tv pubblicità che sponsorizzano gel per il piacere o réclame di siti web dove far provvigione di sex toys, fino a quelle più scandalose in cui compaiono siti di incontro per donne fedifraghe in cerca di amante.
Non c’è che dire, il mercato dei sex toys si è allargato a dismisura e non se ne scorgono più i confini. La vendita, precedentemente circoscritta a negozietti poco discreti, le cui vetrine inneggiavano al sesso, si è evoluta prestando particolare attenzione alla privacy del cliente.
Numerosissimi sono i distributori automatici, collocati in spazi chiusi tramite cui si accede con la sola tessera sanitaria, e in cui permanere quanto tempo si desidera, tant’è – che come ai servizi igienici – l’ingresso sarà precluso al compratore successivo, al quale la porta dirà “occupato”.
Le buste sono ovviamente non brandizzate e gli stessi scatoloni per mezzo dei quali la merce ordinata dal web giunge a casa, sono – ancora una volta – anonimi.
Gli stessi film, “Cinquanta sfumature” a parte, del calibro del forse meno conosciuto “Histerya”, che racconta dell’invenzione del vibratore, hanno contribuito a gettar luce sulla masturbazione femminile, demolendo lo stereotipo che l’autostimolazione finalizzata al piacere sia una pratica riservata al maschio, che necessita di scaricare i suoi impulsi.
Il primo dildo risalirebbe addirittura al Paleolitico. Trattasi di un fallo in pietra rinvenuto in una cava del Baden-Wuertemberg, nella parte sud-ovest della Germania. Era dotato, secondo gli archeologi, di tre differenti usi: spaccare la selce, simbolo fallico e sex toy, come suggerito dalle sue misure, un antichissimo esempio di multi-tasking.
Sarebbe limitante però parlare unicamente di dildo, benché sia il più classico e primordiale degli strumenti atti al piacere. Suo discendente è senz’altro il vibratore, la cui caratteristica principale risiede nel suo nome: oltre ad avere forma fallica, vibra.
Coi sex toys ogni genere di fantasia (anche legata ovviamente al genere) è soddisfatta, a questo scopo sono infatti nati gli strap-on, cinture con fallo annesso, per permettere di rivestire -letteralmente- il sesso di cui non si è notati per nascita.
Il desiderio di dominazione (col suo corrispettivo contrario) trova espressione in manette, frustini, bavagli, fino ai più moderni toys che addirittura riescono a simulare le sensazioni del sesso orale, per ambo i generi.
Tuttavia, l’upgrade effettuato dal commercio sessuale in termini di riservatezza, altro non fa che ribadire l’aspetto vergognoso e discriminante di chi fa uso di attrezzi per il piacere, senza che vi sia una vera educazione in tal senso, che lasci intravedere il beneficio della scoperta di sé e dell’altro e del benessere del singolo e della coppia.