Modena, presso il Liceo scientifico “Tassonil, un’assemblea sindacale ha votato all’unanimità la proposta di Ioannis Lioumis, docente di matematica e Rsu e Rsl, rappresentante sindacale e della sicurezza e fondatore dell’associazione di insegnanti Politeia, di spalmare il bonus premiale introdotto con la legge 107 sulla Buona Scuola su tutti i docenti, anche i precari.
Secondo Lioumis il lavoro del docente non ha un criterio di misura oggettiva, rendendo difficoltosa la definizione dei criteri per la sua valutazione.
“Sono contrario all’idea che la scuola debba incentivare comportamenti che sono parte dell’insegnamento. I bonus, perché si faccia qualcosa di più, temo che abbiano esattamente l’effetto opposto. No alla scuola azienda che ti premia perché fai qualcosa in più. Chi oggi fa tanto per vocazione non lo farebbe più perché la leva monetaria diventerebbe prevalente”, afferma Fioravanti.
“Il Bonus al merito è uno dei punti chiave della legge 107, un meccanismo premiale che i docenti faticano ad accettare in questa forma: 200 milioni di euro l’anno impegnati nel tentativo di far emergere il ‘meglio’. È facile capire che è emerso il peggio perché gli ambienti scolastici hanno finito per diventare teatro di dispute tra colleghi piuttosto che fruttuosa collaborazione. Perché dalle parole si passi presto ai fatti eliminandolo servirà un provvedimento legislativo che sopprima i commi 126 e 127 della legge 107/2015. Nel frattempo noi docenti, in linea con quello che l’assemblea sindacale interna al Liceo Tassoni di Modena del 6 novembre ha votato all’unanimità, possiamo aggirare questo iniquo sistema premiale utilizzando la contrattazione d’istituto. La proposta è che la Rsu modifichi le quote di assegnazione del bonus, passando, dal 20 per cento al 100 per cento. In poche parole anziché dividerlo tra i soli insegnanti ‘fenomeni’ lo possiamo distribuire alla totalità degli insegnanti, compresi pure i precari che sistematicamente vengono esclusi dalla categoria degli eccellenti. In base al nuovo sistema, si potrebbero escludere le RSU dalla fruizione del bonus oppure quelli che hanno una sanzione in atto, in attesa del giudizio legale, solo per non distribuirlo a pioggia a tutti”. Il docente ha pure predisposto in sala insegnanti un foglio per la raccolta firme che in pochi giorni hanno superato la metà dell’organico della scuola, segno della diffusa antipatia e capacità divisiva del bonus. Lioumis ricorda che “con il nuovo CCNL, i criteri di ripartizione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF), demandati dal CCNL 2016/18 assorbono quelli previsti per il Fondo per il merito di cui alla legge n. 107 del 2015”, Afferma Lioumis rivolgendosi a tutti i docenti.
Ciò implica che il bonus per il merito diventi materia di contrattazione, con la delineazione di criteri generali per la determinazione dei compensi, una volta fissate le quote per l’assegnazione del premio, la competenza del dirigente scolastico si limiterebbe solamente all’individuazione dei docenti meritevoli sulla base di criteri, non soggetti a contrattazione.
“Inutile dirvi che tutti i sindacati sono contrari a questa soluzione”, afferma Lioumis rivolgendosi ai sindacati, che rispondono aspramente, come ha fatti Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale della Flc- Cgil, la quale afferma che “La priorità della Flc in questo momento è la valorizzazione delle professionalità della scuola attraverso un adeguato rinnovo del CCNL. Tutte le misure più odiose della legge 107, dal 2015 a oggi sono state rigettate attraverso il lavoro certosino del sindacato, come la chiamata diretta sostituita dal contratto della mobilità e come il bonus premiale assorbito dalla contrattazione di istituto”.