Pompei è una della aree archeologiche più rinomate e visitate al mondo, agglomerato di storia e cultura, continua ad affascinare quanti ogni giorno giungono a visitarla. Il meraviglioso sito archeologico campano, ovviamente, non rappresenta l’unica bellezza del nostro Paese, infatti, un nuovo sito archeologico, arricchisce il patrimonio storico-culturale del nostro Paese; si tratta di un sito archeologico che ha tutte le potenzialità per diventare una vera e propria icona nazionale e contribuire a incrementare il turismo in Sardegna.
Si tratta del sito di Monte Prama, in provincia di Oristano, che non è soltanto una necropoli ma ospita anche i resti di una grande città grande ben sedici ettari. Dopo lunghi anni di lavoro, si potrà finalmente apprezzare la bellezza di quella che è stata ribattezzata la “Pompei sarda“, un’area archeologica che ospita strade, templi, case e 120 tombe.
I sedici ettari di estensione, dove sorge il sito, sono stati portati alla luce, sotto la terra di un campo abbandonato nel Sinis di Cabras, Sardegna centro-occidentale, non molto distante dallo stagno dove nidifica il fenicottero rosa. Si tratta di una vera e propria megalopoli sorta tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio di quella del ferro. Un’area notevolmente ampia e di notevole interesse culturale.
Così come Pompei è da anni una meta turistica d’eccellenza per quanti amano immergersi nella storia antica e rivivere i fasti di un tempo, così il nuovo sito sardo, potrà diventare a sua volta, una piccola “Pompei”, fulcro di storia e cultura. Un nuovo sito archeologico che potrà essere ammirato dagli esperti e dagli appassionati di storia, cultura e archeologia.
Una cosa è certa, in questo straordinario “parallelismo storico-culturale” il sito di Monte Prama, si rivela essere di fondamentale importanza per la storia della Sardegna e dell’intera civiltà del Mediterraneo.
Gli scavi condotti, confermano la tesi che si tratti di una vera e propria Pompei sarda, caratterizzata da resti ben conservati, appartenenti ad una città molto antica di quella seppellita impietosamente dal Vesuvio in epoca romana.
Dunque, l’Italia e la relativa storia, continuano a sorprendere, in un incommensurabile insieme di scoperte.