Ferite quindici persone a causa di un’esplosione, di cui tre in modo gravissimo nel sud dell’Afghanistan, in un seggio elettorale allestito all’interno di una moschea a Kandahar City, dove sono in corso le elezioni presidenziali fortemente minacciate dalla violenza jihadista. Lo ha riferito un funzionario dell’ospedale di Mirwais.
La bomba era stata nascosta all’interno di un amplificatore della moschea utilizzata come seggio.
“Quindici persone, tutti uomini, sono state ferite e portate in ospedale” ha detto il dottor Naimatullah, messo in contatto telefonicamente.
Questo è il primo incidente rilevante registrato nel paese a seguito dell’apertura delle elezioni per il primo turno delle presidenziali.
Fonti ospedaliere di Kandahar parlano di almeno un poliziotto e vari scrutatori feriti.
Due sono però le persone morte nei vari attentati durante queste elezioni e 17 è il numero totale di feriti secondo le autorità locali.
Presso un seggio elettorale nella provincia orientale di Nangarhar, nel distretto di Sorkh Rod, l’esplosione di una mina ha causato una vittima e tre feriti, secondo quanto riferito da rappresentanti del consiglio provinciale di Sohrab Kaderi. Uno scrutatore è invece morto in seguito al lancio di un razzo nei pressi di un seggio a Kundus, nel nord del Paese, ha fatto sapere il consigliere provinciale Maulawi Abdullah.
Si sono aperti questa mattina alle 7 ore locali (le 4.30 in Italia) i seggi per le elezioni presidenziali in Afghanistan. Le operazioni di voto termineranno alle ore 15:00 (le 12:30 italiane).
Sono circa 9,5 milioni le persone chiamate alla consultazione elettorale. I talebani hanno compiuto numerosi attentati con l’avvicinarsi del voto. Ma i funzionari afgani affermano invece che le violenze sono state del 90% inferiori rispetto a quelle nelle precedenti elezioni del 2014.
I risultati ufficiali del voto di oggi non saranno noti per diverse settimane, ma molti temono che un’altra crisi politica possa spezzare la democrazia di questo Paese.
I due candidati principali sono il presidente uscente Ashraf Ghani e il capo dell’esecutivo Abdullah Abdullah. I due hanno condiviso il potere negli ultimi cinque anni in un governo di unità dopo che le precedenti elezioni sono state travolte da accuse di brogli.
Il governo afghano ha deciso di utilizzare per le elezioni odierne un ricercato sistema di identificazione biometrica degli elettori che include il riconoscimento di impronte digitali, occhi e viso, progettato per impedire di votare più volte o di votare al posto degli altri.