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Battipaglia pericolo bomba.

In un appezzamento di terreno a Spineta, una frazione di Battipaglia, a metà del mese di febbraio 2019 è stato rinvenuto un ordigno bellico inesploso. Oggi, 8 settembre, è stato il giorno designato al “disinnesco” di questo ordigno, direttamente in loco, essendo tale bomba ad innesco-spoletta a scoppio ritardato e dunque troppo pericolosa da trasportare. L’evacuazione, programmata da alcuni mesi è terminata alle 10;46 di questa domenica, ha portato all’allontanamento dalla zona, quasi 40 mila persone ed è risultata essere stata eseguita con successo, se si esclude il tragico epilogo che ha riguardato un’anziana donna di 86 anni, deceduta nella scuola “Sandro Penna” di Battipaglia, allestito come uno dei centri di accoglienza che già prima delle operazioni di messa in sicurezza, era allettata e gravemente ammalata. Le operazioni di disinnesco sono iniziate dopo le undici del mattino, con l’impiego di undici artificieri dell’Esercito Italiano che dovrebbero finire il proprio compito nell’arco di 8-12 ore, in un intervento che comprenderà quattro fasi: per prima cosa si effettuerà un foro sull’ordigno, poi tramite un getto d’acqua ad alta pressione si dovrà rimuovere l’esplosivo  che verrà asciugato e combusto ed infine con una piccolissima carica si farà “brillare” la spoletta. Tutti coloro che abitavano nel raggio di un chilometro e mezzo dal ritrovamento della bomba, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, compresi gli occupanti dell’ospedale, la caserma dei carabinieri, della polizia e la stazione ferroviaria. Un giorno cominciato molto presto per gli abitanti inclusi nella zona rossa, svegliati da sirene, megafoni e lampeggianti blu elettrico, poco dopo l’alba. Alcuni, soprattutto anziani, si rifiutavano di lasciare le proprie dimore ma fortunatamente sono stati convinti dagli addetti ai lavori, impegnati in opera di convincimento con la promessa di un pronto ritorno a casa, una volta passato il pericolo. Forze dell’ordine, protezione civile, ASL, ANAS e Trenitalia hanno tutti contribuito a far si che i disagi fossero i minori possibili e gli organizzatori compreso il prefetto di Salerno, Francesco Russo, si sono dichiarati soddisfatti per l’evolversi della situazione, che si spera possa, al più presto, volgersi alla normalità. Il “petardone” di Battipaglia -pesa 115 chili- è solo uno degli ultimi, ritrovati sul suolo italiano e risalenti alla grande guerra; porta alla ribalta un problema che ancora per parecchi anni dovremo affrontare. Nell’ultimo conflitto europeo, sul suolo italiano sono state sganciate oltre un milione di bombe, molte delle quali sono rimaste inesplose e che ancora rappresentano una grave minaccia per la nostra gente. Ogni anno, gli esperti dell’esercito italiano effettuano tremila interventi per questi residuati esplosivi dei conflitti armati, ricordini che rischiano di mutilare ed uccidere innocenti; che ci fanno sentire come se fossimo ancora in guerra.