Colpito e ucciso da otto coltellate, inferte probabilmente da un uomo precedentemente fermato insieme ad un altro perché sospettati del furto di una borsa: la vittima si chiamava Mario Rega Cerciello, ed era un carabiniere di 35 anni, in servizio a Roma durante la notte, in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Al momento, quattro soggetti sono stati prelevati dall’Hotel Le Meridien Visconti di Piazza Cavour, portati in caserma e sottoposti a interrogatorio: tra loro un italiano, un albanese e due persone con passaporto americano. Ma nessuno di loro sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio. Ancora incerta la vera nazionalità dei due provvisti di documento statunitense. Finora resta confermata la nazionalità nordafricana degli aggressori. La procura di Roma indaga per omicidio.
Cerciello, secondo la ricostruzione fornita dal collega Andrea Varriale, rimasto ferito a sua volta, è stato colpito da otto coltellate, delle quali una al cuore. Erano trascorse da poco le 3, quando un gruppo di carabinieri della stazione di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa per un presunto “cavallo di ritorno” di una borsa, rubata poco prima dai due uomini. Tutto è iniziato “con un borseggio a piazza Mastai – racconta Varriale – La vittima viene derubata di borsello e cellulare, denuncia il furto dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due magrebini. Al telefono i ladri gli avevano dato appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro”. Secondo la ricostruzione, sul luogo fissato per l’incontro sono così intervenute due pattuglie, una del 112 e una in borghese, accompagnate dalla vittima che aveva denunciato il tentativo di estorsione. All’appuntamento in via Cossa arriva prima la sua pattuglia. “Quando li abbiamo visti ci siamo avvicinati, ci siamo qualificati e dopo pochi istanti ne è nata una colluttazione tra i due carabinieri e i due magrebini”, racconta il collega di Cerciello. I due si sono presentati all’appuntamento con il volto semicoperto. Secondo l’identikit, l’assassino sarebbe un uomo, probabilmente nordafricano, alto circa 1 metro e 80 che indossava jeans e una camicia a scacchi. L’altro ha un tatuaggio sul braccio destro.
Dopo poco ho sentito Mario urlare colpito da più coltellate – ha continuato il carabiniere – Mi sono precipitato per soccorrerlo mentre i due si davano alla fuga. Ho chiamato subito i soccorsi e la centrale operativa per chiedere aiuto e dare la descrizione dei due aggressori”. Nelle chat interne dei carabinieri si parla di due magrebini di 20-25 anni “alti circa 1 metro e 80 centimetri, con felpa viola e nera, uno con capelli mesciati, durante colluttazione uno dei due stranieri attingeva il vice brigadiere Cerciello con 7 coltellate, una delle quali al cuore”. Sempre dalla chat dei carabinieri si leggeva “trasportato d’urgenza al Santo Spirito spirava dopo tentativo di rianimazione. Soggetti in fuga. Sul posto sezioni rilievo reparto operativo e prima squadra nucleo operativo Roma”.
Sulla pagina ufficiale dell’Arma, su Facebook, si legge: “Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri. Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i due autori di un furto pretendevano in cambio della restituzione di un borsello rubato. In gergo si chiama ‘cavallo di ritorno’. Ma quei numeri non sono freddi, sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110mila Carabinieri”.
Messaggi di cordoglio dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha definito l’episodio come “una profonda ferita per lo Stato”, e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all’Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori dell’Arma a servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari del militare le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore e gli auguri di pronta guarigione al carabiniere Andrea Varriale rimasto ferito”.
“Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza. Lavori forzati in carcere finché campa”, il commento di Matteo Salvini.
In diretta a SkyTg24, Luigi Di Maio aggiunge: “Se dovessero essere persone non italiane ad aver ucciso il carabiniere, spero che il carcere se lo facciano a casa loro e non qui. Se sono irregolari non dovevano essere qui, col sistema di rimpatri dobbiamo agire con più forza”.
“A Roma mancano ancora 2.000 agenti e probabilmente non saranno comunque sufficienti a coprire la città in maniera significativa. Abbiamo la necessità di aumentare il numero delle nostre forze di polizia. Al momento, anche se noi non ci occupiamo di sicurezza, cerchiamo di aiutare le forze dell’ordine: tutti i nostri agenti pattugliano le strade”, dichiara il sindaco di Roma Virginia Raggi.