Durante la conferenza tenutasi a Helsinki, sono emerse complicazioni riguardanti la questione “migranti”.
Matteo Salvini ha rifiutato esplicitamente il principio del porto più vicino, secondo il quale, i migranti, in condizioni di pericolo in mare, dovrebbero approdare nel porto adiacente più affidabile.
Malta si accoda all’Italia nel rifiuto di tale principio legislativo che, così formulato, causerebbe un sovraccarico di sbarchi nei due Paesi dell’UE.
Oltretutto, i rappresentanti dei due Paesi mediterranei sottolineano la poco accorta redistribuzione dei profughi nell’intero continente, la quale lascerebbe, in terra maltese o italiana, soggetti clandestini.
Così, nella capitale finlandese, durante il vertice tra i principali ministri europei, Berlino e Parigi hanno visto respinta la loro proposta di approvazione di un documento sul tema sbarchi.
«Le dinamiche attuali della migrazione richiedono una complessiva revisione delle regole e delle strategie che riguardano l’immigrazione irregolare via mare, e la gestione delle richieste d’asilo, che deve anche includere il rimpatrio delle persone la cui richiesta di protezione internazionale è stata respinta» hanno messo per iscritto i ministri di Italia e Malta, in un documento non ufficiale, su cui l’agenzia ANSA è riuscita a mettere le mani.
Altro argomento del dibattito sono state le ONG (organizzazioni non governative) che, secondo il ministro Salvini, non possono e non devono sostituirsi agli Stati.
Il prossimo vertice sulla problematica “immigrazioni” si terrà a settembre ed avrà come sfondo, ancora una volta, lo stesso stato scandinavo.